I finiani sfiduciano Silvio Anzi no. È uno scherzo

Domenica. Primo pomeriggio. Sul sito di Generazione Italia - associazione vicina a Futuro e Libertà - viene pubblicata una lettera che suscita interesse. «Lettera di sfiducia a Berlusconi», è il titolo. Bello deciso. Anche l'incipit è perentorio, inequivocabile: «On. Presidente, Generazione Italia considera conclusa negativamente l'esperienza di questo governo che, come fosse un suo feudo personale, ha presieduto». Segue un lungo elenco di «patti non rispettati». Il tono rimane ossequioso, ma intransigente: «Lei in campagna elettorale ha promesso di risolvere il secolare problema meridionale, di garantire la pace sociale, di sostenere la piccola e media impresa, di eliminare la partitocrazia e lo Stato padrone, di fare dell'Italia un grande paese ad ispirazione liberal-democratica». Poi è la volta delle accuse: «Nella nostra alleanza c'è chi ci accusa addirittura di sovvertire lo Stato di diritto perché chiediamo una verifica, falsificando la verità e dichiarando che questo governo non sarebbe il frutto, come nel passato, di una contrattazione post elettorale, bensì, sarebbe la conseguenza di un patto preventivo stipulato davanti agli elettori! E quindi solo a Berlusconi, se è vera la premessa, competerebbe concedere la verifica e implicitamente mantenere o sciogliere le Camere. È una tesi che lede i poteri costituzionali del presidente della Repubblica e lascia trasparire il ritorno alla politica di dogmi antiliberali! Onorevole Presidente lo Stato non è lei! E dopo di lei non c'è il diluvio!».  La conclusione è spietata e sembra essere una risposta all'accusa di tradimento rifilata dal Cav ai finiani nei giorni scorsi: «L'Italia è una Repubblica democratica, in cui il Parlamento elegge e fa cadere i governi, valutando i meriti e i demeriti di chi presiede o fa parte del Governo: il tradimento è solo quello di chi, ad un Paese disperatamente alla ricerca di un patto costituente, contrappone voglia di potere e minacce di tumulti di piazza!». La lettera di per sé costituisce una notizia: i finiani hanno deciso. Hanno sfiduciato il premier. Sì, va bè, i più cattivi avrebbero potuto dire che un sito internet non è il luogo istituzionalmente migliore per affrontare argomenti così delicati, ma la notizia resta: i «futuristi» hanno preso una posizione. Hanno detto basta a "elenchi" ambigui, a manifesti che dicono tutto e niente. Sono cambiati. E invece no. Era uno scherzo. Le parole comparse sul sito non esprimono il punto di vista di Fli, ma sono di Umberto Bossi. «Era il 21 dicembre 1994. Con le stesse parole che abbiamo riportato qualche ora fa in un articolo a firma Generazione Italia, Bossi annunciava la sua sfiducia a Berlusconi dopo pochissimi mesi dalla vittoria alle elezioni. Abbiamo utilizzato il discorso dell'allora onorevole Bossi anche per replicare alle accuse di tradimento che ci piovono addosso dal Pdl e dalla Lega Nord», si legge sullo stesso sito poche ore dopo. Avevamo scherzato, insomma. Siamo alle solite: la situazione è grave, ma non seria.