Presa d'assalto anche la cupola del Brunelleschi

.E così, dopo che nei giorni scorsi erano stati presi d'assalto i più famosi monumenti del Belpaese come il Colosseo, la Torre di Pisa, la basilica di San Marco a Venezia e la Mole Antonelliana a Torino, ieri la stessa sorte è toccata alla famosa cupola del Brunelleschi a Firenze. Un vero e proprio blitz messo in atto da un gruppo di universitari a conclusione di una manifestazione che si è svolta nel pomeriggio lungo le vie del centro storico. Uno sfogo scritto su uno striscione con scritto: «La cultura non è in vendita, l'università non è in vendita». Ma non solo Firenze ieri è stata la protagonista delle proteste tanto che gli studenti sono tornati ad alzare la voce lungo tutto lo Stivale. A Torino gli studenti che da alcuni giorni occupavano varie sedi dell'ateneo hanno dato vita a un corteo dove venivano scanditi gli slogan: «Siamo tutti indisponibili», «Torino antirazzista» e «Permesso di soggiorno a tutti». A Roma invece gli universitari si sono accudati alla manifestazione della Cgil annunciando, in un comunicato firmato dalla Rete degli studenti, che «martedì invaderemo Montecitorio, per far capire a questo governo che continueremo a mobilitarci finché non verrà ritirato il ddl Gelmini e finché questo governo non cadrà». Tutto questo mentre una ventina di studenti sono entrati al Museo MAXXI protestando contro i tagli alla cultura al grido: «La cultura non è un lusso». A Perugia i giovani hanno deciso di occupare Palazzo dei Priori, sede del comune, esponendo da una finestra lo striscione con scritto «No Gelmini, ricostruiamo il futuro». All'alba, invece, era stato posizionato un altro striscione con scritto, «Sveglia! L'università crolla!». Un altro blitz studentesco è andato in scena a Parma dove un gruppo di universitari ha preso d'assalto il palazzo del Governatore, nella centrale piazza Garibaldi, appendendo a una delle finestre del museo lo striscione con la scritta: «Resto qui perché difendo l'universita». Ma non solo da gruppi vicini al centrosinistra si elevano le proteste. Anche l'ultradestra è scesa in piazza contro il ddl Gelmini. Un gruppetto di militanti di Lotta Studentesca, la formazione giovanile di Forza Nuova, ha dato vita ad un presidio a Macerata distribuendo dei volantini dove si sosteneva che la riforma «è incentrata su una logica di taglio e cucito che va bene in sartoria ma non nel campo dell'istruzione».