Mancata sicurezza, la Figc sarà multata

Il giorno dopo Italia-Serbia, la partita mai giocata a causa della guerriglia di Genova, fuori e dentro Marassi, è quello del rimpallo delle responsabilità. L'Uefa ha già acquisito i referti del delegato a Genova, dell'arbitro e ha richiesto i video in possesso della Figc. I serbi saranno puniti, ma a rischiare è anche la Figc, la federazione ospitante che avrebbe dovuto garantire lo svolgimento della gara. Lo ha ricordato lo stesso portavoce Uefa Rob Faulkner, provocando la reazione stizzita del dg della Federcalcio Antonello Valentini, che ha parlato di «assoluta banalità». Come se non bastasse, anche il presidente Fifa è sceso in campo contro l'Italia: «Se avessero seguito l'esempio del calcio inglese - ha detto Blatter - tutto questo non sarebbe successo». La commissione disciplinare della Uefa si riunirà il 28 ottobre e probabilmente già in quella data emetterà una sentenza. «Aspettiamo con fiducia la giustizia sportiva - ha detto Valentini - Se faremo ricorso? Vedremo, la gamma delle sanzioni è molto ampia». Si passa dalla semplice multa (l'eventualità più probabile) all'obbligo di giocare un turno a porte chiuse. Sul giudizio peseranno anche i rapporti tra Platini («sono choccato, applicheremo la tolleranza zero») e la Federcalcio che, dopo la mancata assegnazione di Euro2016 all'Italia, non sono rosei. «Volevano gli Europei e poi non sanno gestire 500 ultras?», questa la polemica che risuona nel quartier generale di Nyon. Dubbi soprattutto sulla scelta di Marassi. «È uno stadio che ospita abitualmente competizioni internazionali», spiegano dalla Figc, ammettendo però come la collocazione a due passi dal centro abbia costretto le forze dell'ordine a far entrare i teppisti serbi nello stadio in fretta e senza controlli approfonditi per evitare altri danni in città. I tifosi che avevano comprato il biglietto saranno rimborsati, la Serbia invece avrà la partita persa a tavolino 3-0 e dovrà disputare alcune gare, probabilmente le prossime tre casalinghe, all'estero e a porte chiuse. Improbabile l'esclusione dalle competizioni europee. Quando avvenne per l'Inghilterra, dopo l'Heysel, c'era l'accordo tra Uefa e governo Thatcher, ora difficilmente replicabile con Belgrado. Fatto sta che, soprattutto nell'Europa dell'est, le infiltrazioni politiche di estrema destra nel tifo stanno prendendo sempre più piede. E il prossimo Europeo tra Polonia e Ucraina promette altre tensioni.