E per Brunetta il partito è una "meravigliosa schifezza"

Con una frase a effetto: «Abbiamo un Pdl così pieno di imperfezioni e di problemi, ma passatemi l'ossimoro è una schifezza meravigliosa» il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta interviene nel dibattito aperto dall'intenzione di Silvio Berlusconi di dare un colpo di acceleratore alla riorganizzazione del Popolo della Libertà . Brunetta spiega meglio il senso delle sue parole pronunciate nella giornata conclusiva della festa piemontese del Pdl: «Siamo pieni di problemi e rogne ma anche talmente forti e consapevoli di rappresentare il meglio dell'Italia, pur nella nostra imperfezione, che ci viene la faccia sorridente. E sorridiamo anche pensando alle vicende che sono state tirate fuori, da Noemi alla D'Addario, dall'inchiesta sugli appalti alla cricca, per colpire, attraverso il presidente del consiglio, l'azione di un governo straordinario, uno dei migliori dal dopoguerra a oggi. A proposito - ha aggiunto Brunetta - chi si ricorda di tutte quelle storie?». Poi il ministro della Pubblica Amministrazione spiega la sua idee del nuovo partito «Il Pdl deve fare la sua parte. Il presidente Berlusconi ha ragione. Il partito deve ascoltare di più il territorio, riportando al governo le domande che emergono, ma allo stesso tempo il partito deve portare sul territorio le azioni che il governo compie, come fa bene la Lega. Serve democrazia all'interno del Pdl che vuol dire congressi, tesseramento, gazebi e movimenti che coinvolgano giovani e anziani». E sulla stessa linea arriva il commento di un uomo della prima ora di Forza Italia. «Le parole di Berlusconi sono condivisibili. Il partito sta soffrendo, ora bisogna realizzare azioni concrete» dice Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti a Montecitorio che condivide il richiamo sulle sorti del Pdl lanciato da Silvio Berlusconi nel suo intervento alla festa della Dca di Gianfranco Rotondi a Saint Vincent e spinge per un rilancio dell'azione di rinnovamento del partito. «Le sollecitazioni di questa estate del presidente Berlusconi e il successivo impegno di Denis Verdini nel progetto di creazione dei "Team della Libertà" - sottolinea Valducci - indicano che c'è consapevolezza che qualcosa va cambiato e che si sta lavorando in tal senso. Ma l'intervista di oggi (ieri) di Albertini o quelle della Bergamini nei giorni scorsi, ad esempio, testimoniano un malessere che nel partito è sempre più presente». Non manca qualche distinguo: «Direi, scherzando, che quella di Berlusconi più che una critica al Pdl è semmai un'autocritica visto che del Pdl è presidente...» dice Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, a proposito delle parole del premier. «Io penso che sia una sana autocritica», aggiunge Gasparri spiegando di aver sollecitato in prima persona il premier Berlusconi nell'ultimo vertice a «promuovere meccanismi di partecipazione che coinvolgano di più il territorio. Questa esigenza è stata avanzata da me ed è condivisa da quanti vengono da An». Infine anche il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi, nel suo intervento conclusivo al convegno Dc di Saint Vincent spiega la sua linea sul cambiamento richiesto dal Cav. «Dice bene Berlusconi: il governo ha fatto bene, completerà tutta la legislatura, il nocciolo vero della questione è il Pdl. Il partito si deve plasmare con la cultura e il metodo della Dc. È tempo di costruire un PdL forte, un partito vero».