Berlusconi: "Faremo il processo breve"

Avanti con processo breve e intercettazioni. Silvio Berlusconi traccia la road map del governo sul tema della giustizia. Lo fa intervenendo telefonicamente alla festa del Pdl di Busto Arsizio. Un'occasione per tranquillizzare i suoi sul pericolo di imminenti elezioni e rilanciare l'azione dell'esecutivo. «Ci vuole tanta pazienza - esordisce - ma io vado avanti. Noi andiamo avanti così». Anche se altri «vogliono fare un governo tecnico per una legge elettorale che tolga il premio di maggioranza. Vogliono tornare indietro alla situazione di prima quando i governi duravano 11 mesi e si era arrivati ad avere 17 gruppi diversi». Ma, assicura, io «non credo assolutamente a un governo tecnico». Quindi traccia l'agenda dei prossimi mesi: «Vogliamo finire le riforme della giustizia. E adesso dobbiamo intervenire e per questo andremo avanti sull'idea di un processo in tempi certi, che hanno chiamato processo breve, anche se dura sei anni e mezzo. Dobbiamo assolutamente intervenire così come dobbiamo intervenire sulle intercettazioni». Il secondo messaggio è per il suo popolo: «Dobbiamo impegnarci per far conoscere la realtà delle cose e dei numeri di questo governo contro i falsi delle tv e dei giornali. Per questo abbiamo già iniziato ad attivare i 61mila team che in tutto il territorio nazionale, uno per ogni sezione elettorale, divulgheranno i risultati del governo». Insomma Silvio Berlusconi guarda con una certa fiducia al futuro, anche perché sempre più convinto della necessità di una tregua con i finiani. Certo, in privato il Cavaliere continua a ritenere l'ex leader di An responsabile delle tensioni nella maggioranza, ma questo non è il momento di rompere. In quest'ottica va sicuramente letta l'idea di sostituire il dimissionario Pasquale Viespoli (ex sottosegretario al Welfare), con un altro esponente di Fli. Mentre il premier sarebbe addirittura tentato di nominare altri due sottosegretari finiani come ulteriore segnale di "disgelo". E se in Italia la situazione sembra ricomporsi, lo scontro si sposta in Europa. Il Cavaliere non vuole assolutamente che la delegazione del Pdl nel Ppe si presenti divisa e avrebbe dato indicazioni chiare in proposito opponendosi alla costituzione di un gruppo autonomo. Tuttavia Fini starebbe lavorando affinché Fli venga riconosciuta dal Partito popolare europeo e nei prossimi giorni potrebbe incontrare il presidente del Ppe Martens e il presidente emerito del Parlamento europeo Poettering. Oggi, intanto, Berlusconi volerà in Russia dove trascorrerà il fine settimana insieme «all'amico» Putin che ieri ha compiuto 58 anni. Massimo riserbo sui motivi dell'incontro (la versione ufficiale parla di visita privata con il premier che sarà accompagnato solo da Valentino Valentini, deputato e consigliere per le questioni estere che tra l'altro parla anche russo). Al ritorno si recherà in clinica per un intervento alla mano sinistra afflitta da una fastidiosa tendinite.