«Votiamo e La Destra arginerà la Lega»

FrancescoStorace è uno di quelli che non vede l'ora di tornare a votare. Perché è convinto che presentandosi insieme al Pdl, al contrario delle ultime elezioni, può fare una bella raccolta di voti. E perché è convinto che la sua «Destra» diventerà l'argine più forte che Berlusconi può mettere davanti alla minacciata avanzata della Lega. «Nel 2008 – spiega – per colpa dei veto di Fini siamo rimasti fuori dai Poli. E abbiamo preso il 2,5 per cento. Con il Pdl possiamo arrivare molto più in alto». Fini allora vi mise alla porta. Ora si erge di nuovo a leader di destra. E magari rischiate anche che vi porti via un po' di voti... «Ma per carità. E chi ci manda a fare i comizi, Della Vedova e la Moroni?» Però a Mirabello era pieno di ex Msi, compreso Mirko Tremaglia. «Tremaglia mi ha fatto una tenerezza incredibile, è stato usato». Sì però proprio per quello magari un po' di voti a destra Futuro e Libertà li prende. «E come fa? A Mirabello ho visto gli striscioni con i matrimoni gay accanto alla foto di Almirante. Con tutto il rispetto per chi ha idee sessuali diverse mi sembra che siano due mondi che si scontrano. E poi se davvero Fini vuole tornare a essere di destra dovrebbe prima di tutto chiedere scusa a chi ha strapazzato in questi anni, dovrebbe dire che non è vero che il fascismo è il male assoluto, dovrebbe dire che non vuole la cittadinanza agli immigrati, dovrebbe tornare indietro su Israele. Lo dica e allora vuol dire che è tornato in mezzo a noi». Più facile allora che in caso di elezioni anticipate si allei con Casini e con Rutelli? «Con questa legge elettorale è una strategia che non regge. Se uno si presenta con una lista deve prendere il 4 per cento alla Camera e l'8 al Senato. Futuro e Libertà potrebbe spuntarla nel primo caso ma a palazzo Madama ce la farebbe solo in alcune Regioni. Se invece si presentano due liste la soglia sale al 10 e al 20 per cento. Non hanno i numeri per arrivarci. E poi dovrebbero fare una macelleria di tutti gli uscenti, Casini dovrebbe rinunciare a molti dei suoi per far posto a Fini. E Rutelli ha anche lui un bel po' di ambizioni...No, non è una strategia che regge, con questa legge elettorale si salva solo chi vince. Per questo continuo a non capire Fini». Però il presidente della Camera ha proposto un patto di governabilità con Berlusconi. «Appunto è un comportamento schizofrenico. Perché allora ha fatto tutto questo casino? Andrea Augello, che è uno dei finiani che sono rimasti nel Pdl, quando c'è stato l'annuncio della scissione l'ha spiegato molto bene: se ce ne andiamo per poi sostenere il governo che usciamo a fare?» Allora secondo lei bisognerebbe andare a votare? «Ci sono molti che dicono che le elezioni aprono uno scenario di instabilità. Ma perché andare avanti così dà stabilità? Quando siamo andati a votare abbiamo scelto un programma e un capo della coalizione. Fini mi deve spiegare come fa a governare in dissenso con il premier. E questa è solo una delle sue contraddizioni». Prego elenchi le altre... «Il presidente della Repubblica in caso di crisi affida il mandato di cercare un'altra maggioranza ai presidenti di Camera e Senato perché il loro è un ruolo "terzo". Fini può ancora essere considerato così? Poi c'è la casa di Montecarlo. Io sono d'accordo con lui che la famiglia non si tocca. E infatti non ho mai parlato di Elisabetta Tulliani. Il problema però è lui, il modo spregiudicato in cui si è comportato». Berlusconi tornerà dopo tre anni alla vostra festa nazionale a Taormina. È un segnale di attenzione? «È il segnale di una ricucitura migliore di quello che è arrivato da Mirabello. Il premier parlerà il 18 settembre, il giorno prima ci sarà un convegno sulla legalità e il lunedì chiuderò con il mio intervento e forse ci saranno anche Gianni Alemanno e Roberto Cota».