Da una parte Mirabello, dall'altra Roma

Dauna parte la ventinovesima festa del Tricolore dove si sono dati appuntamento i finiani di Futuro e Libertà, dall'altra la dodicesima edizione di Atreju dove, all'ombra del Colosseo, si raduneranno i ragazzi della Giovane Italia, il movimento giovanile del Pdl. Due manifestazioni simbolo della destra italiana che, per la prima volta, vedranno contrapporsi coloro che un tempo erano amici. E così, basta scorrere i programmi della festa di Mirabello (evento iniziato ieri e che si concluderà domenica prossima) e di Atreju (la convention durerà dall'8 al 12 settembre) per capire che gli occhi del mondo della politica, ma soprattutto del popolo del centrodestra, guarderanno alle due manifestazioni con grande interesse cercando di decifrare quale futuro avrà il governo e la maggioranza. Ad aprire il confronto sarà proprio Fini domenica prossima quando, dal palco di Mirabello, lancerà il programma di Futuro e Libertà. Un discorso che verrà tenuto segreto fino all'ultimo minuto (è stata annullata anche la conferenza stampa che tradizionalmente anticipava le parole del presidente della Camera, ndr) ma gli stessi finiani anticipano il filo conduttore: si tratterà di un «discorso alla nazione» rivolto alla politica e alla società. Passeranno appena tre giorni e, l'8 settembre, sarà proprio il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, dal palco di Atreju a dare il via alla festa del movimento giovanile del Popolo della Libertà presieduto dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. Ed è proprio la Meloni a raccontare a Il Tempo le proprie aspettative sull'evento che, in principio, fu dei giovani di An: «La nostra è una festa di parte, non di partito, e per questo tutti possono venire a dire la loro. È certo che Berlusconi risponderà a Fini ma per poter minimamente immaginare cosa gli risponderà dobbiamo aspettare di capire cosa Fini dirà domenica». La speranza del ministro comunque è quella che, alla fine, si trovi una soluzione all'attuale momento di crisi del centrodestra: «Io sono contenta se questo governo va avanti compatto dando delle risposte a tutti quei cittadini che in questo momento non capiscono perché ci stiamo dividendo. Abbiamo una responsabilità nei confronti degli italiani che ci hanno votato e soprattutto davanti a moltissimi giovani che, nonostante l'attuale clima politico, sono ancora disposti all'impegno». Speranze che sembrano condivise anche all'interno di Futuro e Libertà dove, a esporle, è uno degli esponenti più vicini a Fini, il viceministro per lo Sviluppo economico Adolfo Urso. «Noi auspichiamo che ancora una ricomposizione all'interno del Pdl sia possibile ma perché ciò avvenga devono innanzitutto cessare gli attacchi istituzionali al presidente della Camera». Intanto ieri ha preso il via la festa a Mirabello ed è stato proprio il patron dell'iniziativa, Vittorio Lodi, a raccontare lo stato d'animo del presidente della Camera: «Ho sentito Fini due sere fa. È sereno. Mi ha detto: "Vedrai, sarà una festa memorabile. Anche perché diremo quello che abbiamo in animo». Così non resta che attendere le 18 di domenica quando il presidente della Camera salirà sul palco e dove, dietro di lui, troverà le poltroncine dove si siederanno i 44 parlamentari di Fli. E dalle sue parole potrebbe dipendere anche la prosecuzione della legislatura.