Cossiga, l'addio tra parenti e amici

In migliaia per l'ultimo saluto al Presidente emerito Francesco Cossiga. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di San Giuseppe a Sassari, esequie in forma strettamente privata, così come richiesto dall'ex Capo dello Stato, ma che non hanno impedito a una moltitudine di cittadini di partecipare alla messa funebre. Avvolto nel tricolore e nella bandiera dei Quattro Mori, il feretro è stato accolto da un lungo applauso. PICCHETTO D'ONORE Nel picchetto d'onore, oltre a uomini della Brigata Sassari, dei Granatieri di Sardegna, da incursori del Comsubin per la Marina, da operatori del Gis per l'Arma dei Carabinieri e da operatori del Nocs per la Polizia di Stato, c'erano anche i paracadutisti della Brigata Folgore (compresi incursori del nono Reggimento d'assalto). La salma dell'ex presidente era partita con un C130 dall'aeroporto di Ciampino alla volta di Alghero, dopo che questa mattina alle 7.30 erano state celebrate le sacre esequie nella chiesa di San Carlo in via del Corso, a Roma. A questa cerimonia erano presenti i parenti stretti e pochi intimi. OMELIA "Una preghiera per me, si ricordi di pregare per me", raccomandava il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, ai sacerdoti e agli amici quando li salutava. Lo ha raccontato, durante l'omelia, il rosminiano don Claudio Papa, amico e  confidente di Francesco Cossiga, che nella Chiesa di San Carlo al Corso, questa mattina, ha officiato le esequie del presidente emerito della Repubblica. Questa mattina alle 7.30 la bara con la salma di Francesco Cossiga era davanti l'altare della Chiesa San Carlo al Corso di Roma, avvolta nel tricolore e nella bandiera sarda dei quattro mori, come  aveva disposto il senatore a vita. Nei primi banchi c'erano i figli Giuseppe e Anna Maria, i familiari, i collaboratori del presidente e gli amici più intimi. Nessun picchetto d'onore, nessuna corona di fiori e nessuna autorità, solo due vasi di rose rosse vicino la bara. Alle sacre esequie erano presenti pochissime persone con le lacrime agli occhi per la commozione. Una celebrazione sobria per un ex Capo di Stato che, come ha ricordato Don Claudio Papa durante l'omelia, "ha coltivato la fede in Cristo con una pratica costante, diceva il rosario ogni giorno. La fedeltà alla Santa Messa domenicale è stata per lui punto di riferimento, pertanto è necessario avere «fiducia nella sua  resurrezione".