Berlusconi cancella Gianfranco dal Pdl

Ormai è un appuntamento fisso. Nato come seminario interno a Forza Italia ha seguito, passo passo, il percorso di costruzione del Pdl. La prima edizione risale addirittura al 2002 quando, coordinatore nazionale degli azzurri, era il senatore Roberto Antonione. Insomma la Scuola politica di Gubbio è uno dei momenti che segna la ripresa dell'attività politica del centrodestra dopo la pausa estiva. E, anche quest'anno, si svolgerà regolarmente dal 9 all'11 settembre. Il conflitto permanente all'interno del partito, però, può trasformare un appuntamento ordinario in un campo di battaglia. Dove ogni scelta ha un significato particolare e genera, inevitabilmente, delle conseguenze. Scorrendo il programma il messaggio è chiaro: Silvio Berlusconi ha già cancellato Gianfranco Fini e i finiani dal partito. È vero, il presidente della Camera non ha mai partecipato alla Scuola di politica (lo scorso anno vennero invitati però Italo Bocchino, Benedetto Della Vedova, Alessandro Campi e Andrea Ronchi ndr), ma quest'anno la sua assenza fa particolarmente rumore. Anzitutto perché il tema della tre giorni è «Competenza e onestà per una buona politica».   Il Cavaliere sceglie così di sfidare il cofondatore sul suo terreno, quello della moralità. E forse non è un caso che Sandro Bondi abbia deciso di presentare la manifestazione nel giorno in cui, dalle pagine del Riformista, Antonio Di Pietro rivolge un appello a Fini e Bersani invitandoli a costruire con lui «la coalizione della legalità contro il Male». Dopotutto, come ha detto ieri a Orvieto il ministro degli Esteri Franco Frattini, «la legalità è nel nostro dna, non accettiamo lezioni da nessuno». Perché quindi lasciare nella mani del presidente della Camera questo tema? Ma lo «schiaffo» di Gubbio è ben più forte. Perché a parlare di onestà ci saranno non solo tutti gli ex colonnelli di An (Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri, Altero Matteoli e Ignazio La Russa), ma anche Denis Verdini e Claudio Scajola. Già, proprio il coordinatore del Pdl e l'ex ministro dello Sviluppo Economico finiti nelle vicende giudiziarie che hanno sconvolto la vita del partito negli ultimi mesi. Quelli contro cui i finiani si sono scagliati con più forza chiedendone le dimissioni. Se a questo si aggiunge che ad aprire la Scuola sarà la lezione del presidente del Senato Renato Schifani (anche nella parte istituzionale nessun spazio per Gianfranco), il dato è tratto. L'impressione, quindi, è che a Gubbio andrà per la prima volta in scena il Pdl che Berlusconi vuole e sogna. Un partito dove non c'è più spazio per il presidente della Camera e i suoi fedelissimi. Che magari, il 9 settembre, potrebbero essere già stati espulsi o, magari, potrebbero aver già deciso di emigrare altrove.