Vendola alle primarie del Pd "Mi candido per sparigliare"

"Io mi candido a ricostruire il cantiere dell'alternativa, sono candidato a sparigliare i giochi del centrosinistra se il centrosinistra si presenta con una vecchia liturgia". Lo ha detto Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e portavoce nazionale di Sinistra ecologia e liberta, chiudendo oggi a Bari la tre giorni degli stati generali delle Fabbriche di Nichi, il suo laboratorio politico. A proposito della sua candidatura nelle eventuali primarie del centrosinistra, Vendola ha detto: "Rispondo a questa domanda che sta più a cuore ai giornalisti che a me". "Perchè io? Perchè io sono voi - ha detto rivolgendosi al pubblico di giovani radunato ad ascoltarlo - quando non sopportate il centrosinistra avendo la speranza di un mondo diverso". "E perchè - ha aggiunto - a me è accaduto due volte di dovere sconfiggere il centrosinistra per sconfiggere il centrodestra". Vendola ha quindi motivato la sua candidatura spiegando che il centrosinistra "non fa un discorso capace di interpretare la crisi del mondo, la crisi dell'Europa e la crisi italiana". "Mi candido per sparigliare il centrosinistra - ha detto ancora - se il centrosinistra si presenta senza la voglia di pronunciare le parole chiare del desiderio radicale del cambiamento". "Non c'è cambiamento - ha concluso Vendola - se non si dà una prospettiva chiara di fuoriuscita dall'ergastolo della precarietà".   NO ALLE LARGHE INTESE - Il portavoce nazionale di Sinistra ecologia e libertà ha poi commentato l'intervista rilasciata a Repubblica dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ha affermato che non esistono "alternative credibili al governo Berlusconi", considerazione che chiude la porte a esecutivi di larghe intese. "Sono d'accordo sul no detto da Tremonti all'ipotesi di governi tecnici, ma per le ragioni contrarie alle sue: abbiamo bisogno di chiudere questa esperienza, di liquidare il berlusconismo e tornare alle urne", ha detto Vendola. "Credo che non ci sia oggi sulla scena - ha aggiunto - la possibilità di lavorare per un governo tecnico o per un governo di larghe intese, perchè si è consumata una stagione politica". "La crisi in cui il centrodestra si dibatte, si ripercuote sul corpo sociale di un'Italia finita, sfibrata". "Tremonti parla di un'Italia che non c'è - ha detto ancora il governatore - l'Italia è a forte rischio di coesione, celebra nella mestizia i suoi 150 anni. Abbiamo bisogno di chiudere questa esperienza, liquidare il berlusconismo e tornare alle urne".