Galan sconfitto sulle quote latte Il Pdl si divide ed è scontro

La polemica sulle quote latte infiamma la maggioranza. Dopo l'approvazione dell'emendamento che prolunga al 31 dicembre il pagamento delle multe per gli agricoltori che hanno «sforato», la Lega esulta. Mentre il Pdl si divide sulla minaccia di dimissioni da parte del ministro per le politiche agricole Giancarlo Galan. Il provvedimento voluto dall'ex ministro dell'agricoltura Luca Zaia per salvare i «67 allevatori» è passato ieri in commissione bilancio del Senato con un voto di scarto. La tirata di Galan contro la legge «ad personas» non ha fatto cambiare idea ai senatori. Mentre è stato buon profeta Umberto Bossi, che giovedì si era detto sicuro del voto favorevole, anche perché altrimenti, aveva aggiunto, i multati non avrebbero avuto i soldi per pagare. Bossi aveva anche replicato con ironia a Galan, dicendo che le dimissioni erano solamente «minacciate» e lasciando intendere di credere che difficilmente si sarebbero materializzate sulla scrivania del presidente del Consiglio. Per questo oggi molti occhi sono stati puntati sul ministro veneto. Le voci sulla sua possibile uscita di scena hanno oscillato tra l'incredulità e le scommesse sul nome del successore. Deputati e senatori della Lega si sono mossi tutti a difesa di Zaia. Il capogruppo a Palazzo Madama Federico Bricolo ha difeso l'emendamento: «Era giusto dare delle risposte al mondo degli allevatori per cercare di andare incontro alle loro difficoltà», ha detto. E ha sottolineato: «Abbiamo agito a tutela soprattutto degli agricoltori. Si rischiava di far pagare la multa a chi non doveva perché dalle indagini che stanno conducendo i carabinieri emergono diverse irregolarità». Bricolo ha poi espresso piena solidarietà agli agricoltori, sconfessando implicitamente la linea contro i «furbetti» portata avanti dal ministro. Ma anche il Pdl sembrerebbe diviso sulle quote latte. Non sono arrivate dichiarazioni ufficiali, ma nei corridoi c'è chi ha detto che anche in caso di dimissioni nessuno si straccerebbe le vesti. E si è fatto provocatoriamente il nome di Aldo Brancher come possibile successore di Galan. Anche dall'opposizione è arrivata la richiesta di dimissioni. Per il Pd Nicodemo Oliverio l'emendamento è «un altro schiaffo agli allevatori onesti». «Se le parole hanno un senso - ha sottolineato - ora il ministro dovrebbe dimettersi».