Zaia vieta l'Inno di Mameli, è polemica

Meglio il Va' pensiero che l'Inno di Mameli. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, non gradisce il tradizionale Inno d'Italia e ieri, all'inaugurazione della scuola di Fanzolo, realizzata dal sindaco leghista Paolo Quaggiotto ha imposto agli organizzatori della cerimonia un cambio di programma. Secondo quanto riporta il quotidiano di Treviso "La Tribuna" infatti l'ex ministro dell'Agricoltura doveva essere accolto dal coro di Salvarosa, pronto a cantare l'inno di Mameli ma Zaia, arrivato sul posto, "attraverso il suo portavoce, ha subito imposto il suo diktat: "Niente Inno Italiano finché ci sono io, Meglio il Va' pensiero", scrive il quotidiano. Tra lo stupore dei presenti e l'indignazione della direttrice dell'ufficio scolastico regionale, Carmela Palumbo, è partito quindi il "Va' pensiero", tanto caro alla Lega. REAZIONI - "Conosco Zaia, è una persona intelligente, non ha sentimenti antitaliani. Mi sembra strano che abbia fatto sostituire l'Inno di Mameli con il Va' pensiero, visto che è molto più patriottico di Fratelli d'Italia. Comunque, se questa notizia fosse vera, sarebbe un fatto grave". Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Pdl, commenta così la notizia della sostituzione dell'Inno nazionale con il Va' pensiero in una cerimonia per l'inaugurazione di una scuola di Fanzolo di Vedelago (Treviso) alla presenza del governatore del  Veneto Luca Zaia.