Scajola non andrà dai pm: "Non mi sento garantito"

{{IMG_SX}}L’ex ministro Scajola non si presenterà davanti ai pm di Perugia per essere interrogato sulla casa acquitata al Colosseo. L'ex capo delle Infrastrutture doveva essere infatti ascoltato domani dagli inquirenti di Perugia come testimone per la compravendita di un immobile nella Capitale. Per quella famosa casa in via Fagurale con vista sul Colosseo che lo ha portato alle dimissioni una settimana fa. Ma non ci andrà. A convincere l'ex capo del dicastero a non presentarsi dai pubblici ministeri, tra l'altro, il fatto che gli espisodi all'esame del pm sono avvenuti a Roma e non a Perugia e che, semmai, a doverlo interrogare, dovrebbe essere il Tribunale dei Ministri. Mancarebbero, quindi, secondo la difesa, le garanzie processuali per potersi sedere di fronte ai pm di Perugia. Una mossa processuale che può essere letta anche come una sfida da parte del politico. Oppure una scelta presa in attesa che venga stabilita la procura competente a indagare. Fino a quando non conoscerà il giudice «naturale», Scajola può infatti decidere di non essere ascoltato dai pm perugini. Potrebbe comunque rinunciare all'interrogatorio anche se venisse indagato. L'avvocato dell'ex Ministro, il penalista Giorgio Perroni, ha infatti dichiarato: «Ho deciso di non far presentare il mio assistito, l'onorevole Claudio Scajola, all'audizione come persona informata sui fatti fissata per il 14 maggio (domani ndr.), dandone comunicazione ai magistrati. Le ragioni di questa mia personale scelta vanno rinvenute nella singolare situazione che, a mio avviso, si è venuta a determinare oramai da giorni sulla stampa nazionale che riporta quel che viene rappresentato come il contenuto di atti di indagine (testimoniali e documentali) concernenti la compravendita di un immobile sito a Roma, in via del Fagutale n. 2, di proprietà del Ministro Scajola e oggetto di investigazione da parte della procura di Perugia». Ma non finisce qui. «Le persone sentite hanno riferito che il prezzo dell'immobile fu 900 mila euro, pagato con assegni circolari consegnati brevi manu alle venditrici dallo stesso Ministro, tratti su un conto corrente intestato all'architetto Zampolini e la cui provvista era riconducibile all'imprenditore Diego Anemone - ha continuato Perroni - più di recente, poi, è stato riferito che la procura di Perugia sta indagando in ordine a preziosi favori che Scajola avrebbe, precedentemente alla compravendita de qua, elargito a Diego Anemone, facendo esplicito riferimento sia all'appalto concernente il cantiere del centro Sisde di piazza Zama a Roma, sia al rilascio del nulla osta di sicurezza, entrambi cronologicamente collocabili in un periodo in cui l'onorevole Scajola era ministro dell'Interno». Il difensore di Scajola ha deciso di non far sedere davanti ai pm il suo cliente anche perché l'interrogatorio «non è corretto su un piano tecnico processuale e sono convinto che quella procura non sia competente, poiché, in ogni caso, la competenza a giudicare il Ministro Scajola sarebbe, eventualmente, il Tribunale dei Ministri». L'inchiesta umbra, che si intreccia con quella di Firenze sui «grandi appalti», ha avuto dunque un colpo d'arresto. I magistrati, con la deposizione del politico, avevano intenzione di ricostruire il giro di assegni utilizzati per acquistare la casa a due passi dal Colosseo. Accertamento che adesso slitterà, allungando i tempi dell'indagine. Infine, nelle carte di Perugia, spunta una lunga lista di nomi che sarebbe stata sequestrata in un pc di Diego Anemone nel 2009: il documento sarebbe nelle mani degli inquirenti perugini che indagano sulla cricca. La lista conterrebbe diverse decine di nominativi ai quali sarebbero associati dei lavori svolti dalle imprese di Anemone. I pm vogliono ora chiarire se quei nominativi abbiano avuto lo stesso «trattamento» ottenuto da coloro che sono già stati tirati in ballo da Zampolini: nella lista, figurerebbero, tra gli altri, Scajola, Lunardi e Incalza.] E spunta anche il nome del regista Pupi Avati, il quale però smentisce di aver ricevuto favori da Anemone.