La settimana orribile in Borsa In 4 giorni bruciati 4 mesi

Sonostati quattro giorni di lacrime e sangue per Piazza Affari che dalla chiusura di lunedì scorso ha lasciato per strada il 12,9% del suo valore. Venerdì ci si è messo pure il guasto tecnico che ha bloccato le contrattazioni per circa 30 minuti. La ripartenza, dopo una mattinata sulle montagne russe non è stata delle migliori: l'indice Ftse Mib ha segnato un ribasso di oltre il 5% poi ridotto. Alcuni titoli hanno avuto oscillazioni violente. Un segno che ormai il panico è stato il tema dominante delle scelte degli operatori. Così è stato in tutta Europa. Le altre piazze finanziarie europee nelle stesse 4 sedute hanno perso 440 miliardi di capitalizzazione. Importi naturalmente virtuali, che arrivano fino a quattro volte l'impegno finanziario degli aiuti ad Atene, pari a 110 miliardi, 80 dei quali dai paesi dell'eurozona. Non è completamente perso però il recupero dai minimi della crisi finanziaria mondiale, dato che, su base annua, il listino paneuropeo risulta ancora sopra del 30% rispetto al minimo dello scorso 11 luglio, ma è sotto del 6,87% ai massimi dello scorso 15 aprile, poco più di 3 settimane fa. La Borsa di Milano risulta tra le più colpite in Europa, ad accezione ovviamente delle borse di 3 su 4 paesi dell'area «Pigs». Ha perso il 18,94% da inizio anno e il 12,9% dalla chiusura di lunedì scorso, sotto la soglia psicologica dei 20.000 punti per il Ftse Mib. Madrid il 24,24% da inizio gennaio, Atene il 29,14% e Lisbona il 21,73%. Stanno invece decisamente meglio le piazze esterne all'euro: Londra (-5,36%), Zurigo (-5,20%) e Stoccolma (-0,75%). Fil.Cal.