Governo bocciato sul salvaliste

Ildecreto salvaliste non esiste più. L'Aula della Camera ha approvato per otto voti di scarto l'emendamento del Pd che sopprime interamente il testo emanato a suo tempo, ed invano, dal governo per la riammissione alle regionali della lista del Pdl a Roma. Tutto cancellato da un voto determinato dalle assenze in maggioranza, e per il quale l'opposizione canta vittoria. Alla votazione "incriminata" si arriva nel pomeriggio, dopo che in Aula se ne sono tenute già altre due in cui la maggioranza non manifesta alcun problema di numeri. Un'eccessiva sicurezza nei banchi del Pdl che è probabilmente la ragione principale per cui la maggioranza, pochi minuti dopo, va sotto. All'appello mancano 38 deputati del Pdl e quattro della Lega. Tra le cause delle assenze anche l'incidente a Linate, dove un aereo ha investito una lepre in fase di rullaggio. A bordo c'erano diversi parlamentari del Pdl e della Lega, riasti tutti bloccati nel capoluogo lombardo. Tra le assenze eccellenti del Pdl, quelle del capogruppo Fabrizio Cicchitto (a casa convalescente per una broncopolmonite), del vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, di Niccolò Ghedini e Denis Verdini. Ma non votano neanche la candidata in Emilia Annamaria Bernini, i ministri Carfagna e Gelmini e i finiani Granata e Perina. L' emendamento soppressivo passa per otto voti: 262 sì contro 254 no. Numeri che spuntano sul tabellone e che colgono di sorpresa anche l'opposizione che, ci mette qualche secondo a realizzare la vittoria lanciandosi poi in un applauso, mentre Rosy Bindi annuncia la decadenza del testo. L'opposizione esulta. Il leader Pd Bersani parla di «sconfitta politica per la maggioranza ed il Governo: aggiungendo pasticcio a pasticcio - dice - finiscono vittime della loro stessa arroganza». La maggioranza, che già lavora a una soluzione al vuoto normativo, butta acqua sul fuoco. «Una soluzione normativa poi si trova», dice Italo Bocchino (Pdl). E Osvaldo Napoli invita l'opposizione a «risparmiare strilli e gridolini. La maggioranza è coesa, e oggi la votazione è andata così solo per assenze di colleghi malati». Ma Fabrizio Cicchitto, che auspica una sanatoria, è duro: bolla le assenze dei colleghi come «inaccettabile sciatteria» e annuncia che renderà pubblico l'elenco degli assenti ingiustificati ed «altri provvedimenti visto che siamo a metà legislatura».