"La destra con Silvio, questo è il Pdl"

Onorevole Barbara Saltamartini, com'è stato per il Pdl fantasma vincere la Regione Lazio? «Un'emozione che ha superato quella di vedere Alemanno sindaco. Un miracolo». Un miracolo di Berlusconi, tanto per cambiare...  «Lui è stato determinante: finalmente il Pdl è nato davvero. Ma i meriti sono anche di una classe dirigente che si è messa a lavorare. Al di là di ruoli e compiti sono scesi in campo per il partito e non per i singoli candidati». Dunque è servito a qualcosa il pasticcio delle liste... «Lo spirito di squadra è stato rafforzato da questo momento difficile».  Berlusconi ha mostrato ancora una volta di essere il più bravo a prendere voti. Se l'aspettava? «Ha un consenso popolare impressionante, un carisma incredibile. Non è il classico politico, è una persona concreta, che non si tira mai indietro». Per questo la destra romana si è schierata con lui in modo deciso? «La destra romana è sempre stata concentrata sui fatti, per questo si è ritrovata con Berlusconi». Ma Berlusconi avrà pure bisogno di un vice, ora che Fini sembra più distante. Che ne dice di Alemanno? «In questo momento sarebbe sbagliato costruire il futuro del Pdl in chiave personalistica. Il leader c'è, ed è uno, Berlusconi. Spero che si apra una stagione congressuale per valorizzare un'intera squadra». Anche per sostituire gli attuali vertici del partito nel Lazio?  «A me piacerebbe che venissero sostituiti ma con un congresso, non con nuove nomine».  E di Fini che ne pensa? «Sono contenta che a suo modo abbia fatto il massimo per Renata Polverini. Del resto ormai si muove in una veste istituzionale». A Roma ha vinto la Bonino. Non le sembra un campanello d'allarme per il sindaco Alemanno?  «Abbiamo pagato l'assenza della lista del Pdl. Per questo abbiamo perso almeno il 5% dei voti. È vero che la Bonino ha conquistato più preferenze ma la lista Polverini è il primo partito. È il Pd ad avere qualche problema».