Voto agitato dalle intimidazioni "Di Pietro punta di diamante di un network d'odio"

Due lettere intimidatorie, una contenente esplosivo, l'altra con un bossolo, indirizzate rispettivamente alla sede della Lega Nord milanese e al premier Silvio Berlusconi, scatenano la polemica politica nel sabato pre-Regionali dedicato al silenzio elettorale. Sotto attacco finisce il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, colpevole secondo alcuni esponenti del centrodestra di essere la "punta di diamante" di un "network dell'odio". E intanto mentre il Guardasigilli Angelino Alfano parla di un "clima avvelenato" e di "profonda inquietudine", il ministro dell'Interno Roberto Maroni stigmatizza "atti di terrorismo politico" che promette di "stroncare". UN NETWORK D'ODIO - Il primo ad attaccare Di Pietro è il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, uno dei politici citati nella lettera indirizzata a Berlusconi. "Ricevo spesso minacce che non mi impressionano, come queste di oggi. In generale queste minacce provengono da ambienti quali quelli dei sostenitori del noto frequentatore di criminali della 'ndrangheta o della Bulgaria, Antonio Di Pietro". Gli fa eco, sia pure con parole diverse, il capogruppo pidiellino alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Esiste nel nostro Paese un network dell'odio, che ha in Di Pietro la sua punta di diamante e di cui si vedono oggi i nuovi effetti". Pronta la replica dello stesso Di Pietro: è una mossa da "regime" accusare l'opposizione di avere inviato le lettere minatorie al presidente del Consiglio, una "infamia" che è "una grave diffamazione", della quale "dovrà rendere conto alla giustizia".   CLIMA AVVELENATO - Anche la reazione della Lega di fronte alla lettera esplosiva indirizzata in via Bellerio non si fa attendere: "C'è un clima di odio, ma noi abbiamo la forza, la determinazione e la serenità per non farci intimorire e andare avanti", dice il candidato alla Presidenza del Piemonte Roberto Cota. Ed è lo stesso Maroni a prendere la parola per condannare con durezza le intimidazioni: "Sono veri e propri atti di terrorismo politico che intendiamo stroncare senza alcuna esitazione per evitare il rischio di un ritorno agli anni di piombo e garantire la tutela delle libere istituzioni democratiche". Di inquietudine di fronte a quanto accaduto parla Alfano: "Si susseguono questi tentativi di intimidazione e di attentato alla vita che sono figli di un clima che non si svelenisce". CONDANNA BIPARTISAN - Solidarietà a Berlusconi e Bossi anche dall'opposizione. Per il leader Udc Pier Ferdinando Casini, "di fronte a simili minacce nei confronti di un movimento democraticamente legittimato a rappresentare milioni di cittadini in Parlamento e del capo del Governo di tutti gli italiani la condanna deve essere unanime". E anche il Pd Maurizio Migliavacca non si tira indietro: "Gli episodi di Milano di stamattina sono gravi e preoccupanti, in particolare a ridosso di un appuntamento elettorale".