Olimpiadi, Zaia attacca Profumo

Ormai è chiaro: la Lega andrà avanti fino in fondo pur di far saltare la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Ieri a fare fuoco di sbarramento contro l'adesione di Unicredit al «Comitato per Roma 2020», è sceso in campo, con tutto il suo peso, il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia. Un intervento che precede di due settimane la presentazione ufficiale fissata per il prossimo 5 marzo, da parte del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, della candidatura della Capitale. Il tono che usa Zaia contro l'amministratore delegato del gruppo bancario, Alessandro Profumo, è duro e quasi minaccioso. «Siamo dispiaciuti della scelta di Profumo che dichiara di voler fare il tifo per Roma» afferma il ministro. Poi attacca a testa bassa. «Vorremmo ricordargli che a consentire al gruppo Unicredit di fare i primi passi nel mondo dell'economia e della finanza internazionali sono state banche e casse di risparmio di Verona, Vicenza, Belluno, Bologna, Ravenna, Trento e Trieste; istituti del territorio che sono stati sempre le casseforti del denaro delle famiglie, dei lavoratori, degli artigiani e dei piccoli imprenditori». Zaia prosegue la sua «filippica» senza usare tanti giri di parole. Il suo è un avvertimento esplicito: «Con questa presa di posizione pubblica si rischia di rompere un delicato equilibrio fra il Nord Est e Unicredit ed è Unicredit a fare una scelta di campo, non il Nord Est che andrà avanti per la sua strada, sostenendo la candidatura di Venezia ai Giochi con le banche nazionali o territoriali che vorranno farlo». Come dire che su questa scelta strategica Profumo potrebbe trovarsi solo dal momento che le Fondazioni bancarie venete potrebbero imboccare un'altra strada. Zaia conclude che «forse a Profumo, che è persona equilibrata, non è chiara la dinamica e gli effetti di una partecipazione attiva a questa competizione tanto importante». Al momento le Fondazioni bancarie venete azioniste di Unicredit non sono uscite allo scoperto sulla decisione di Profumo ma da quello che filtra sarebbero contrarie. I Gruppi bancari veneti hanno partecipato all'aumento di capitale deciso di recente da Profumo ed è a questo e ad altre operazioni del genere che Zaia fa riferimento quando dice che hanno contribuito allo sviluppo di Unicredit. Prima di Zaia, sabato scorso aveva aperto il fuoco contro Profumo il vicegovernatore della Regione Veneto Franco Manzato chiedendo all'ad di Unicredit «uguali attenzioni al Comitato per Venezia» e bollando come «inaccettabile» la scelta a favore di Roma. Il ministro ricalca quanto detto da Manzato che aveva insistito sul contributo fornito dalle Fondazioni venete «per far grande Unicredit». Nelle parole di Zaia come in quelle di Manzato si intravede anche una strategia in chiave elettorale. L'imminenza della tornata delle Regionali è evidente che induce a alzare i toni. Così si spiegano le dichiarazioni del vicegovernatore veneto che polemicamente ha chiesto se dovrà essere il Veneto a sostenere la candidatura di Roma ai Giochi. Eppure il «tradimento» di Profumo, se di tradimento si può parlare, è solo apparente giacchè si è fatto promotore di una iniziativa di sviluppo di Trieste lodata subito dal presidente di Cassamarca, De Poli, uno dei principali azionisti di Unicredit.