«Approvate in fretta l'anti corruzione»

«Piùgiovani nelle liste? Sì, siamo tutti d'accordo. Ma io aggiungo un elemento in più: occorre premiare la militanza. I giovani che da anni sono impegnati nell'attività politica vanno premiati. Su questo io sono pronto a scendere in piazza e dirlo davanti a tutti». Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl ha le idee chiare su come le liste dei candidati debbano essere stilate. In un momento in cui tanto si parla di "liste pulite", di necessario segnale per il Paese, e soprattutto di provvedimento anti corruzione sul tavolo del governo, Gasparri chiede a gran voce che «si faccia e in tempi brevi. Non capisco come alcuni ministri abbiano espresso perplessità...» Beh, sono state più che perplessità. Per questo il provvedimento è stato approvato solo come bozza. «Appunto. Non capisco le critiche. Certo, è giusto aver voglia di approfondire, di studiare meglio le varie situazioni, in modo da evitare la necessità di dare semplicemente un segnale affrettato: ma da qui a non essere d'accordo, no. Spero che nessun ministro si metta di traverso. Non vorrei che venisse da quei settori che hanno più responsabilità...». Ha sentito qualcuno dei ministri "dissidenti"? «Non ho parlato con nessuno, ho solo letto le cronache dei giornali». Veniamo alla questione corruzione: è convinto che basti avere una linea più dura? «C'è sicuramente bisogno di un segnale. Il male esiste, così come i difetti e i peccati fanno parte dell'essere umano. Io dico sempre che se l'umanità applicasse alla lettera i 10 comandamenti non ci sarebbe alcun male. Ed invece, ecco l'esigenza di avere delle normative. Oggi c'è qualche segno di cedimento, per questo serve una legge ad hoc». Ed è sufficiente? «Oltre alla normativa serve anche più rigore sulle informazioni, così come occorrono segnali chiari, dati in modo organico e credibile. E qui torno al discorso della militanza». Senatore, un chiodo fisso? «Guardi che è importantissimo. L'autoregolamentazione dei partiti è il primo filtro importante, rispettando le gerarchie naturali. Su questo dirò qualcosa anche sulle scelte fatte dal mio partito, se occorrerà». Ma le liste di cui si parla in questi giorni di militanti ne hanno ben pochi... «Io ancora le liste non le ho viste e quindi stiamo parlando delle solite voci. Anche il presidente Berlusconi è d'accordo su questo punto: bisogna valorizzare i giovani che fanno attività politica. Se ciò non accadrà sono pronto a protestare contro tutti i capi e capetti». Vede qualche similitudine di questo momento con Tangentopoli? «No assolutamente. In quegli anni c'era un sistema, un legame diretto partiti-tangenti. Oggi non c'è questo aspetto sistematico, parliamo di casi singoli. Sono ladri che vanno di certo perseguiti, ma senza code o strascichi con allora. E comunque, il caso Consorte, Fassino non è di 100 anni fa. Quello sì che è un atteggiamento sistemico...». Parliamo dei controlli: come si fa secondo lei ad avere la massima trasparenza in politica? «La trasparenza nella politica, i rigori, i controlli devono essere un impegno costante soprattutto quando tornano a manifestarsi episodi di corruzione. Tutto il centrodestra è impegnato a tagliare anche una serie di rapporti se occorre, perché non bisogna inseguire il consenso ad ogni costo. Bisogna garantire quella trasparenza, onesta che è il prerequisito per amministrare o governare a qualsiasi livello. E poi, anche su iniziativa del Popolo della Libertà la commissione antimafia ha rinnovato un codice di regolamentazione che già nel passato era stato approvato. Altro tassello importante». A questo punto quindi, si aspetta che il provvedimento anti-corruzione sia approvato la prossima settimana. A meno che... «In un momento in cui c'è un grave allarme su fatti che riguardano la corruzione è giusto che il governo interpreti un'ansia di trasparenza e di maggiore rigore, proponendo al Parlamento, credo, un disegno di legge che abbia l'obiettivo di inasprire le sanzioni». Vuole fare un appello ai ministri in questo senso? «Inviterei a mettere rapidamente a punto questo provvedimento. Anche perché è stato annunciato, e quindi non sarebbe positivo non realizzare questa norma». Gia.Ron.