Cicchitto: "Una nuova Tangentopoli? Non se ne parla nemmeno"

«Sia ben chiaro. Noi vogliamo che ci sia una distinzione netta tra la lotta che stiamo facendo contro l'uso politico della giustizia e le vicende di corruzione che in nessun modo devono essere coperte altrimenti questo indebolirebbe la nostra battaglia principale». Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, è quanto mai determinato a fare ordine nel polverone che si è scatenato attorno al caso Bertolaso alle vicende legate alle intercettazioni e all'episodio di Milano. Il presidente dei deputati usa il binomio rigore-cautela per indicare la linea da seguire in queste vicende. Prima di tutto rifiuta l'analogia con Tangentopoli. «Non se ne parla nemmeno». Eppure anche Tangentopoli era cominciata con casi apparentemente isolati di corruzione... «Si tratta di fenomeni ben diversi. Tangentopoli era un sistema organico che affondava le radici nelle caratteristiche del capitalismo italiano che ha sempre evitato il mercato. Un capitalismo gestito da Cuccia che manovrava pacchetti azionari e assistito dagli aiuti pubblici. Era un sistema che aveva punti di collusione con i partiti dalla Dc al Pci che finanziava abbondantemente. In questo meccanismo di finanziamento ai partiti si innestavano episodi di corruzione personale. Ora tutto è diverso». In che senso è diverso? «I partiti hanno strutture snelle e hanno il finanziamento pubblico derivante dalle elezioni. E poi le correnti sono quasi del tutto scomparse. Ci troviamo di fronte a casi di corruzione personale e di persone che usano la politica per far soldi. Oggi in queste vicende spesso i registi sono grandi burocrati, funzionari che tessono rapporti a livello personale con le imprese». A parte le differenze con Tangentopoli non c'è il rischio che queste vicende gettino un'ombra di sospetto sulle liste per le Regionali? «Sarei cauto nel ventilare una generalizzazione di questi fenomeni di corruzione. Certamente bisogna essere rigorosi nella formazione delle liste nelle quali vanno inserite persone con inequivocabili caratteristiche di onestà e trasparenza».   Il presidente della Commissione Antimafia, Giuseppe Pisanu, ha detto che effettuerà accurati controlli post elettorali sulle liste. Non sarebbero necessari controlli preventivi? «Nelle liste che stiamo facendo non entra chi si è reso responsabile di fatti di criminalità organizzata. L'indicazione nel Pdl è di essere molto rigorosi per evitare guai. C'è stato un preciso mandato da parte di Berlusconi a verificare la trasparenza dei candidati in lista». Andrebbe rivista la legge sugli appalti? «Ogni volta che emergono casi di corruzione si parla di modificare la legge sugli appalti. Il problema non sono le leggi ma il comportamento delle persone. Se ci sono delle intese su chi gestisce gli appalti, la legge viene scavalcata». E il caso Bertolaso? Come la mettete? «Sulle carte che ho letto non ho trovato segni di corruzione. È una persona efficiente e rigorosa e noi gli riconfermiamo la fiducia. Quanto agli attacchi della sinistra vorrei ricordare che ci sono stati pasticci in non so quante loro amministrazioni. Quindi voglio richiamare a una maggiore sobrietà prima di demonizzare gli altri». Nei casi di corruzione sono rimbalzati anche i nomi di alcuni esponenti del Pdl... «Per quello che ho letto non ho visto reati. Non mi è piaciuto il fatto che c'è stata la pubblicazione totale di intercettazioni di familiari e persone che non c'entravano nulla per creare un quadro di demonizzazione prima dell'accertamento dei reati». Il Consiglio dei ministri ha avviato l'esame del disegno di legge anti corruzione. Ma non sarebbe stato preferibile procedere in modo più veloce? «Bisogna fare una valutazione rigorosa di tutte le caratteristiche della normativa. Va detto che abbiamo agito sull'onda di quello che sta avvenendo. Va approfondito il ragionamento esaminando i risvolti tecnici». Ma ci sono divergenze nella maggioranza su come procedere? «Non mi risultano divergenze, ma c'è la necessità di approfondimenti tecnico-politici delle nuove norme». Coinvolgerete l'opposizione? «È in corso un confronto dentro la maggioranza. Quando si affrontano temi di questo tipo bisogna procedere con cautela. Quanto all'opposizione essa verrà consultata a tempo debito. D'altra parte è da escludere che essa abbia potere di veto».