Berlusconi attacca i pm: "Si devono vergognare"

Guido Bertolaso non si tocca. Dopo aver respinto le dimissioni in Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi da Bruxelles, per partecipare al Consiglio europeo straordinario sulla crisi economica, parte all'attacco per chiarire in primo luogo che non accetta che il Capo della protezione civile finisca nel mirino delle polemiche. Quindi invita i Pm a «vergognarsi» per aver «sollevato accuse di questo genere». Che l'umore del Cavaliere non fosse sereno si intuiva già dalle immagini mattutine che arrivavano dalla sede del Summit. Volto tirato e poca voglia di parlare. Tant'è che al termine della riunione non viene annunciata nessuna conferenza stampa. Prima di fare rientro a Roma però, il Cavaliere si concede qualche minuto di relax in un negozio di antiquariato della capitale belga. Giusto il tempo di una passeggiata nel negozio per acquistare una statuetta, ed il silenzio mantenuto sino ad allora si rompe. Berlusconi è un fiume in piena e l'attualità italiana torna a tenere banco. «Caso» Bertolaso in testa. «Sono accuse infondate e non vere come al solito», precisa parlando dei capi di imputazione a carico del sottosegretario. Il tono diventa ancora più duro parlando dei presunti incontri sessuali a pagamento avuti dallo stesso sottosegretario: «L'ho sentito al telefono - dice ai giornalisti che lo attendono fuori dal negozio - so che aveva mal di schiena ed andava da una fisioterapista. Una donna di media età - precisa - che oggi è ricoverata in ospedale per operarsi alla schiena». La difesa del presidente del Consiglio si sposta poi sull'operato di Bertolaso. Una vera e propria presa di posizione con cui il premier giustifica chi, operando nel bene, commette delle irregolarità: «Se uno mette il telefono sotto controllo per due anni - è il ragionamento di Berlusconi - si alzi in piedi chi pensa che non ci possa essere qualcosa di scandaloso ma, non si tratta di reati». Insomma è la teoria del Cavaliere: «Se una persona - opera bene al 100% e c'è un 1% discutibile, questo va messo da parte. Mi sembra una cosa di buon senso che non è difficile da capire». Un ragionamento che lo stesso Berlusconi è convinto sia condiviso da molti: «La maggioranza delle persone la pensano come me. Bertolaso è una persona che ha fatto tanto per l'Italia e gli italiani». E la situazione che si è creata, è la convinzione del Cavaliere, è frutto: «dell'imbarbarimento della vita civile difficile da sopportare». Quanto alla richiesta di dimissioni che arriva dall'opposizione il presidente del Consiglio è tranchant: «È uno sport che mi trova contrario. Si tratta di persone che più volte ricorrono a questi atti per invidia». L'opposizione va giù dura. Guido Bertolaso si dimetta ed il governo ritiri immediatamente il decreto che trasforma la Protezione Civile in Spa, grida ad una voce il centrosinistra. Di tutt'altro avviso è invece il Pd, che con il suo leader Pier Luigi Bersani invita la giustizia a fare il suo corso ma chiede dimissioni «per sensibilità istituzionale». L'Idv di Antonio Di Pietro si spinge fino a presentare una mozione di sfiducia verso Bertolaso, mentre il Pdl fa quadrato attorno a lui, con il coordinatore Sandro Bondi: «Di Pietro non è degno neppure di allacciare le scarpe ad una persona come Bertolaso».