"Raniero è innocente e sono certa che alla fine la verità verrà a galla"

Lui indossa un giubbotto nero, camicia viola a righe, maglione dello stesso colore e calzoni grigi. Lei ha un cardigan grigio chiaro, una camicetta bianca e un paio di jeans. «Busco non parla», replica deciso e protettivo l'avvocato dell'imputato, Paolo Loria, alla richiesta di una telecronista che vorrebbe intervistare l'ex fidanzato di Simonetta. Poi, però, mentre la Corte è riunita per decidere sulle prime fasi procedurali del dibattimento, una piccola folla di cronisti «accerchia» i due coniugi e li bersaglia di domande. A rispondere è quasi sempre la donna, che già prima di oggi ha dimostrato di avere una grinta da lottatrice di razza. Lui, infatti, si limiterà a una semplice frase. «Tranquillo?», gli chiede un giornalista. «Insomma, tranquillo è una parola grossa...», risponde Raniero, visibilmente (e comprensibilmente) teso in questa prima giornata di dibattimento che precede quasi tre anni di «calvario» da indagato. Roberta Milletarì, al contrario, non si fa pregare. E avverte i cronisti: «Non abbiamo paura di niente e di nessuno, siamo qui apposta, ma voi dovete scrivere le cose reali e vere, altrimenti la mia disponibilità non ci sarà più». Quindi, a proposito del processo appena cominciato, sottolinea: «Ci mancherebbe altro che non fossi qui accanto a mio marito! Sono arrabbiatissima perché mai abbiamo pensato che si arrivasse a questa situazione. Usciamo da tre anni massacranti ma l'innocenza che abbiamo sempre proclamato ci farà andare avanti. La verità deve venire fuori». Poi la signora Busco, che ha conosciuto Raniero nel '91, un anno dopo il delitto di via Poma, e lo ha sposato nel '98, accenna ai figli, due gemelli di otto anni. «A loro - dice - abbiamo raccontato qualcosa della vicenda sotto forma di favola. Ci hanno fatto delle domande: ad esempio volevano sapere perché quella ragazza lavorasse da sola in ufficio quel giorno. Li abbiamo dovuti anche proteggere dall'invadenza dei giornalisti, che trovavamo ogni mattina sotto casa...». Il marito le è accanto. Che la guarda e la ascolta, in silenzio. E, quando qualcuno gli fa notare che ha sposato una donna forte e coraggiosa, lui annuisce e si commuove, sciogliendo per un attimo in uno sguardo d'amore la maschera di tensione che ha «indossato» per tutta l'udienza.