Incentivi, all'auto solo 300 milioni

Diqueste risorse una parte consistente andrebbe agli incentivi auto (almeno 300 milioni rispetto ai 550 precedentemente stanziati) mentre per gli incentivi agli elettrodomestici si valuta una cifra tra i 100 e i 150 milioni. Nel 2009 la cifra complessiva impegnata dal governo per gli incentivi era stata di 1,2 miliardi di euro. Insomma meno soldi e per meno tempo (molte fonti concordano sul 30 giugno, cioè solo 6 mesi). Quindi nel corso di una serie di riunioni tecniche si starebbero studiando ancora i settori di intervento con un occhio particolare al settore auto. Ma sull'ipotesi di avviare una nuova stagione di rottamazioni sembra che pesi come un macigno la decisione della Fiat di ricorrere alla cassa integrazione. C'è inoltre ancora da sciogliere il nodo della chiusura degli stabilimenti, soprattutto Termini Imerese. E anche questo argomento peserà non poco nelle scelte dell'esecutivo che incontrerà Fiat venerdì prossimo, due giorni dopo l'ultimo Consiglio dei ministri di gennaio che si svolgerà oggi a Reggio Calabria e che non dovrebbe analizzare il provvedimento in attesa di indicazioni più chiare dal Lingotto. La tempistica dell'intervento era stata indicata dallo stesso ministro: il decreto «sarà pronto presumibilmente entro febbraio e prevederà misure di importo inferiore rispetto al passato». Si tratterà comunque di incentivi più «calibrati» - come spiega il ministro per i Trasporti Altero Matteoli. Anche perchè l'esecutivo punta al rilancio dei consumi e per far questo deve tenere a mente - dice sempre Matteoli - «che il mercato è fatto di tante cose e se si dà l'incentivo all'auto bisogna considerare anche altri settori, come gli elettrodomestici o quant'altro». E proprio degli altri settori parlava pochi giorni fa anche il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti secondo il quale entro la metà di febbraio sarà varato il decreto per gli incentivi ai consumi e «riguarderà anche il settore mobile-arredo» con agevolazioni all'acquisto «legate anche ai prodotti a risparmio energetico ed eco sostenibili». Tra le ipotesi emerse nei giorni scorsi, ma giudicate eccessivamente onerose, anche una moratoria sulle bollette per le piccole e medie imprese fino al massimo a 50 dipendenti e l'avvio della borsa del gas. Si parla inoltre di alcune misure definite di manutenzione fiscale, e tra queste potrebbero anche rientrare gli sgravi per banche che hanno sottoscritto la moratoria per le pmi.