Cisl e Uil: gli statali non vanno dimenticati

Soldi per il contratto del pubblico impiego e meno tasse sul reddito dipendente e i pensionati. Lo stesso giorno della riunione della consulta economica del Pdl, i leader della Cisl Raffaele Bonanni e della Uil Luigi Angeletti, hanno incontrato a Palazzo Chigi Berlusconi e il ministro Giulio Tremonti. Un incontro informale e senza la Cgil che, sostengono nei due sindacati, non poteva essere presente dal momento che non ha firmato la riforma del sistema contrattuale. Bonanni e Angeletti, consapevoli che l'assedio a Tremonti da parte degli altri ministri, è entrato nel vivo, hanno bussato a Palazzo Chigi per ricordare al governo di onorare gli impegni. Il che significa l'applicazione al pubblico impiego del nuovo meccanismo contrattuale definito il 22 gennaio scorso con la destinazione di risorse adeguate per gli aumenti a livello nazionale e per la produttività per il triennio 2010-2012, e la richiesta di abbassare le imposte per ridare fiato alle categorie del lavoro dipendente e dei pensionati. È stato un incontro informale che dovrebbe preludere a una convocazione ufficiale. La Uil ha già avviato la procedura per lo sciopero nella pubblica amministrazione per il 21 dicembre proprio per stimolare il governo ad aprire un tavolo di confronto e la Cisl ha minacciato di fare lo stesso qualora l'attenzione di Palazzo Chigi fosse ancora una volta rivolta esclusivamente alle imprese tagliando fuori il reddito fisso e le categorie meno abbienti. Dalla consulta del Pdl è venuto fuori che gli interventi sull'Irpef per le famiglie sono stati al momento accantonati in attesa che il quadro delle risorse si chiarisca. Questo ha messo in allarme i sindacati che proprio nell'incontro a Palazzo Chigi hanno chiesto di studiare altre misure sul fronte fiscale. Tremonti e Berlusconi si sono limitati ad ascoltare le richieste ma secondo i sindacati avrebbero dimostrato una certa apertura. È probabile quindi, è il sentore che si ha nei due sindacati, che la convocazione potrebbe avvenire anche la prossima settimana. L'Ugl che non ha partecipato all'incontro incalza sugli interventi a favore delle famiglie e per l'alleggerimento della pressione fiscale. Il segretario Renata Polverini insiste sul fatto che «il ceto medio può rimettere in moto il Paese. Ma questo ceto medio fa ora fatica a spendere e ad arrivare alla fine del mese». La Polverini rilancia quindi l'ipotesi del quoziente familiare. «Domenica - ricorda - saremo in piazza per mandare un messaggio forte al governo prima della chiusura della Finanziaria affinché si varino interventi a sostegno di lavoratori e pensionati che da anni aspettano un segnale di attenzione». Polemica invece dalla Cgil che ha rimarcato di essere stata esclusa dal vertice informale. «Il Governo continua irresponsabilmente a dividere i sindacati» afferma il segretario confederale, Agostino Megale. «E anche singolare - aggiunge il dirigente sindacale - che prima di andare a un incontro, dal quale la più grande organizzazione sindacale è stata esclusa, Bonanni ci inviti a una battaglia comune per la fiscalità, per fare più forte il sindacato». Il sindacalista lancia l'accusa di «doppiezza» e di decisioni «unilaterali». Da Corso Italia poi la confederazione lascia trapelare che la Cgil non sapeva dell'incontro a Palazzo Chigi tra Berlusconi, Tremonti, Angeletti e Bonanni e che si tratta di un episodio grave.