"Sport all'alba tra terra e cielo" l'asso nella manica del top manager

«Bellezza mezza ricchezza»? La domanda sarebbe scontata e sin troppo vintage, non fosse che oggi proprio gli uomini "belli" sembrano più lanciati in carriera - e in certi casi facilitati - dal loro charme. Le cose stanno davvero così? Lo abbiamo chiesto a Giuseppe Rago, Presidente e Amministratore Delegato di Bnp Paribas Real Estate Property Management Italy, nonché Presidente del Comitato di Area Servizi Integrati Immobili e Infrastrutture - Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Manager di primo piano a soli 44 anni, che a una carriera di lusso affianca fascino e carisma, avvenenza fisica e prestanza, coltivata anche dalla grande passione per lo sport. Presidente, anche secondo lei le "donne belle" finiscono col preferire alla carriera un marito "bello e buono", mentre i belli, benché con famiglia, vanno avanti nel loro business? «Credo che oggi la situazione si stia molto amalgamando. Nel mondo che frequento, il Real Estate, vedo una presenza forte, ma paritetica, di donne e uomini definibili piacenti. Al contempo però escludo che la bellezza sia pre-requisito per il successo»   Nel suo caso il fascino ha aiutato? «Con un certo imbarazzo - non mi ritengo dotato di un fascino fuori dall'ordinario - le dico: quando una persona crede in ciò che fa, ne vede un significato profondo e una coerenza con la propria vita, trasmette un quid che gli interlocutori possono definire "fascino", ma che in realtà è confidenza, soddisfazione verso la propria attività. Quando parlo del mio lavoro, lo faccio con un entusiasmo come se parlassi di una persona a me cara. Proprio questo entusiasmo, la capacità di identificarsi in ciò che si fa, aiuta a trasmettere ciò che gli altri chiamano charme. E questo sì, favorisce certo la nascita di una empatia, che poi naturalmente evolve nella elaborazione e condivisione di progetti lavorativi: in nuovo business, insomma». Lei però tiene molto alla sua forma fisica. A che ora si è svegliato stamani?... «Quasi ogni mattina mi alzo alle 5,45 e vado a correre al parco. Ormai è un'abitudine e non c'è pioggia o intemperie che mi scoraggi». Cos'altro fa per tenersi in forma? «Tutti gli sport all'aria aperta: terra sotto i piedi e cielo sopra la testa. Sci, sky running, gite in mountain bike. E poi gli sport acquatici. In generale preferisco gli sport di fatica: mi fanno assaporare le piacevoli sensazioni legate allo sforzo fisico in un ambiente naturale, con la mente libera per pensare».   Riesce a conciliare tutto questo con 14 ore di lavoro al giorno. Lo confessi: al suo aspetto tiene eccome... «Mi piace tenermi in movimento, per un fatto di "armonia mente-corpo". Non c'è niente meglio dell'attività sportiva per scaricare la tensione. Alcune tra le scelte più importanti della mia vita professionale sono maturate durante un'attività sportiva o di relax all'aria aperta».   Più che "fitness" fine a se stesso, "Wellness" dunque: la aiuta per la sua carriera? «Direi di sì. Oggi mi sento soddisfatto: una serenità professionale raggiunta anche grazie al tempo che riesco a dedicare all'attività fisica e a un po' di vita extra-lavorativa. In questo modo riesco a lavorare in maniera più efficace. Lo ammetto: da questo lato sono fortunato».