Montino: lo Statuto prevede l'impedimento

Ilvicepresidente della Regione Lazio, Esterino Montino, precisa qual è l'istituto scelto come exit strategy per il caso Marrazzo. «Il presidente Piero Marrazzo non si è autosospeso perché, come dovrebbero sapere tutti coloro che conoscono le minime regole della nostra grammatica istituzionale, questa formula non esiste nello Statuto del Lazio - precisa Montino - Nello Statuto esiste, invece, l'articolo 45 che al comma 2 prevede testualmente che il "vicepresidente sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento temporaneo". Il vicepresidente, poi chiarisce come questo articolo sia in linea con la situazione che sta vivendo il governatore: «Mi sembra di tutta evidenza che il presidente Marrazzo si trovi oggi in una situazione di stress psicofisico tale da non permettergli di svolgere serenamente il proprio lavoro, visto che è stato oggetto di un ricatto spregevole. Gli va piuttosto riconosciuto un senso di responsabilità, un rispetto per l'istituzione e per i cittadini che altri dovrebbero prendere ad esempio». Poi Montino risponde a chi dal Pdl chiede, invece, le dimissioni immediate, sottolineando come il percorso intrapreso sia conveniente per tutti: «La Regione Lazio, lo dico al sindaco Alemanno, è nel pieno delle sue funzioni istituzionali e amministrative - continua Montino - E questo è un fatto positivo anche per il Comune di Roma. Bloccare oggi l'attività amministrativa significherebbe creare ulteriori difficoltà nell'attuazione del piano di rientro, introdurre un ulteriore elemento di disturbo nella già difficile trattativa per ottenere dal Governo i fondi che ci spettano. Risorse indispensabili per pagare i mandati di oltre mille aziende, per dare le risorse al Comune di Roma e a tutti i Comuni del Lazio, per sostenere migliaia di famiglie». Ma Montino non si ferma qui, e aggiunge: «Bloccare oggi l'amministrazione, significherebbe ritardare l'attuazione della legge sul Reddito garantito, che riguarda migliaia di cittadini costretti a vivere in condizioni economiche disperate. Significherebbe, infine, non approvare il bilancio di previsione. Si cerca di andare subito alle elezioni sfruttando biecamente il dramma di un uomo. Appena il presidente Marrazzo sarà in condizione di riprendere il suo lavoro discuteremo tempi e modi delle dimissioni».