«No alla cultura di genere nelle leggi italiane»

Tuttaviaun editoriale di Avvenire, firmato da Mimmo Delle Foglie, ieri parlava chiaramente del «rischio gravissimo» che quel provvedimento conteneva, ovvero introdurre «la cultura di genere» nell'ordinamento giuridico italiano. Una cultura che per la Chiesa porta con sé una serie di «richieste irricevibili: dal matrimonio omosessuale alla procreazione artificiale e all'adozione di bambini da parte di persone dello stesso sesso», ha spiegato Delle Foglie. Contro la «cultura del genere» si sono unanimemente schierati anche i vescovi africani, riuniti nel sinodo in corso in Vaticano, che ieri mattina - in una conferenza stampa - hanno denunciato il pericolo che, con gli aiuti per la cooperazione, l'Occidente esporti in Africa un «imperialismo culturale» tendente a promuovere sopratutto l'aborto, ma anche a legittimare nuove forme di unioni, alternative alla famiglia tradizionale. Sempre ieri, poi, è stato reso noto un «decalogo» con le ragioni del no della Chiesa alla pillola Ru486 redatto dalla fondazione vaticana dell'Osservatorio Van Thuan.