L'ingegnere libico non ha agito da solo

Un po' rozzo, un po' disperato, ma cartamente disposto a uccidersi e a fare più morti possibile. Il profilo dell'ingegner Mohamed Game, dopo lo strampalato attentato di lunedì a Milano, prende cio ntorni più precisi e il colore del quadro che lo racchiude si fa scuro, denso come è di incognite. Intanto sono già venuti fuori i fiancheggiatori del giovane libico, piantonato in ospedale dopo le gravi ferite riportate.   Infatti, sarebbero almeno due i presunti complici di Game: grazie a un blitz notturno le forze dell'ordine hanno proceduto al fermo di un cittadino egiziano Abdel Hady Kol e di uno libico, Mohamaed Israfel, oltre al sequestro dell'appartamento di quest'ultimo e di alcune cantine del palazzo di via Civitali dove viveva Game. I Ros e la Digos hanno riferito di aver rinvenuto ingenti quantità di nitrato di ammonio (circa 40 kg), una sostanza che di per sé non costituisce un esplosivo ma che combinata con altri elementi può essere letale. E in uno degli appartamenti (secondo le prime ricostruzioni quello dell'egiziano) è stata trovata una grande quantità di materiale elettrico. Secondo alcune fonti, il pm dovrebbe chiedere al gip la convalida dell'arresto dell'attentatore e del fermo dei complici. Dalla procura di Milano precisano tuttavia che i due presunti complici sono stati fermati soltanto sulla base di indizi e che spetterà al magistrato stabilire il loro grado di coinvolgimento nei fatti di ieri. In ogni caso finora gli inquirenti si ritengono certi che i tre non abbiano legami con il terrorismo internazionale, anche se gli stessi inquirenti stanno valutando una possibile iscrizione per il reato di associazione finalizzata al terrorismo. Gli investigatori sono al lavoro anche per capire se nei computer e nei file degli indagati sia presente materiale riguardante progetti terroristici e stanno cercando di capire quanto esplosivo non è saltato in aria ieri mattina, per avere un quadro sulla portata del gesto. Da quanto trapelato, è strata notevole la cautela avuta nel perquisire l'abitazione in via Gulli, nella disponibilità di Game e Kol, dove è stato ritrovato nitrato d'ammonio e sostanze chimiche, vista la pericolosità e l'ingente quantitativo delle sostanze presenti nell'appartamento.