Al Senato proposta bipartisan per nuove regole

Sitratta della proposta di legge che dovrebbe mettere fine al cattivo costume dei doppi incarichi parlamentari (compreso i casi di sindaci o presidenti di provincia che si dividono tra Roma e il territorio di competenza). Il primo firmatario è il senatore Pd Marco Follini, ma a sostenere la sua battaglia ci sono anche Andrea Augello (Pdl) e Gianpiero D'Alia (Udc). Lo scorso 16 luglio il provvedimento è stato assegnato in sede referente alla commissione Affari costituzionali ma, per ora, la discussione non è ancora iniziata. Però esiste. Cinque articoli che disciplinano dettagliatamente le incompatibilità proprie e dei colleghi. Ad occuparsi degli accertamenti sarà, secondo i proponenti, la giunta delle elezioni, mentre i «collezionisti» della doppia poltrona avranno un mese per scegliere cosa preferiscono fare. I firmatari ricordano anche come fino alla XIII legislatura le Camere abbiano sempre votato, quando chiamate ad esprimersi sull'argomento, per l'incompatibilità tra mandato parlamentare e la carica di sindaco di capoluogo di provincia o di presidente di amministrazione provinciale, ma dal 2 ottobre 2002 tutto è cambiato. In quell'occasione, infatti, la Giunta confermò in carica il neosindaco di Palermo Diego Cammarata, quello di Latina Vincenzo Zaccheo e quello di Termoli Remo Di Giandomenico. E da allora i casi si sono moltiplicati. Attualmente sono 11 i deputati del Pdl che siedono comodamente su due poltrone: 7 deputati e quattro senatori. Quattro anche gli irriducibili leghisti, mentre solo uno milita nel Pd (il sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo). Se passasse la proposta di Follini sarebbero costretti a rinunciare ad una delle loro cariche. Chissà cosa ne pensano.