Da sei anni era «ufficialmente» un clandestino: subito accontentato, con viaggio pagato dall'Italia

Unsenegalese di 38 anni, che viveva da almeno 6 anni a Brescia, nei giorni scorsi si è presentato all'ufficio immigrazione della Questura di Brescia autodenunciandosi come clandestino e chiedendo di essere espulso dal territorio nazionale e rimandato a casa. Gli agenti, seguendo la legge sull'immigrazione lo hanno accontentato e l'uomo è stato rimandato nel suo Paese. A quanto si è appreso, l'uomo fino allo scorso anno avrebbe avuto i documenti in regola. Poi, per vari motivi, ha perso alloggio e lavoro ed ha iniziato a vivere nella clandestinità, dormendo nell'ingresso di una palazzina dei quartieri popolari di Brescia e vivendo di espedienti. Teneva le sue cose in una piccola valigia e di quando in quando si è reso responsabile di episodi di disturbo della quiete pubblica. Solo qualche giorno fa era stato colpito da provvedimento di espulsione. Ormai impossibilitato a costruirsi una vita normale. l'uomo ha così deciso di tornare a casa ma, privo di soldi, ha sfruttato quello che per lui era l'unico modo per farlo, la legge italiana. I costi del biglietto per rimandare nelle nazioni di origine i clandestini sono difatti a carico dello Stato italiano.