«Sulla crisi il peggio è dietro le spalle»

Abbiamodi fronte un autunno difficile e chi ne paga le conseguenze sono i lavoratori nelle fabbriche». Luca Cordero di Montezemolo, Presidente della Fiat e della Ferrari, è ottimista ma non canta ancora vittoria: «Dobbiamo restare con i piedi per terra». Questo quanto è uscito dal meeting "Cortina InConTra" che ieri ha ospitato tre fra i personaggi più influenti del mondo dell'economia nostrana: Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, Lorenzo Bini Smaghi, membro dell'esecutivo centrale della Bce e per l'appunto Luca Cordero di Montezemolo. A fare gli onori di casa Enrico Cisnetto che ha incalzato i suoi ospiti ad interrogarsi sulla crisi economica. Così, mentre per Montezemolo servirà ancora tempo per poter parlare di ripresa, Bini Smaghi precisa: «Oltre che una crisi economica questa è anche una crisi sociale. È mancato qualcuno che si doveva alzare e dire che c'era un problema e che così non si poteva più andare avanti. I mercati se ne sono accorti per primi. Vi sono poi stati degli errori di gestione della politica per far fronte a questa crisi. È una crisi di sfiducia nel sistema finanziario, un processo di de-globalizzazione che ci porta indietro di 5-10 anni. Bisogna ripartire da zero, pensando che però il mondo è un po' più complicato». Critico anche Scaroni che tuona: «Sarebbe stato meglio non inseguire il dio denaro in modo forsennato come hanno fatto soprattutto le banche d'affari, facendo morti e feriti. Questa crisi ha creato decine di milioni di disoccupati. Questo collasso paventato della finanza internazionale in realtà non c'è stato del tutto. Ci consente di guardare avanti, adesso, perché in realtà la crisi non è stata così drammatica come si pensava». Scaroni ha poi voluto illustrare le nuove frontiere dell'Eni: «Vado in Africa perché capitalizzo sulla grande forza di Eni, leader degli idrocarburi in quel continente. Eni, facendo leva sul suo passato formidabile, ha una carta in più da giocare. Purtroppo troppo spesso le ricchezze del petrolio hanno creato povertà invece che benessere». Il tema delle Banche appassiona anche Montezemolo che ha voluto sottolineare come «gli istituti di credito devono ragionare da imprese e le imprese devono avere nei confronti delle banche un atteggiamento trasparente». Purtroppo l'Italia penalizza i lavoratori, poiché «la pressione fiscale su chi ha reddito fisso basso - ha aggiunto il presidente di Fiat - è decisamente eccessiva. Sarà un autunno difficile che avrà bisogno di un grande aiuto dagli ammortizzatori sociali. Ma abbiamo una grande possibilità di avere delle aziende strutturate. Ci sono tre punti fondamentali che vanno sviluppati. Il primo è aumentare il livello di meritocrazia; il secondo è che manchiamo di attrattiva: non siamo tra i primi 6 paesi d'Europa per attrarre studenti stranieri e abbiamo perso attrattiva turistica (eravamo il primo, ora siamo il quinto); il terzo punto riguarda il fatto che abbiamo bisogno di un paese che sappia recuperare risorse».