Angela Di Pietro Potenti, ricchissimi, moderatamente viziati e devoti al low profile.

Unafamiglia tradita, talvolta in maniera definitiva, dall'invidia degli Dei. Tuttavia compatta e sempre sobria nel lavare i panni sporchi in famiglia: perlomeno finché è rimasto in vita «l'Avvocato». Sarà stata colpa dei soldi, o di capricci, o forse di un principio violato: sta di fatto che la famiglia s'è spaccata, forse irrimediabilmente. Da una parte Margherita Agnelli, secondogenita di Giovanni e di Marella Caracciolo, che rivendica dal maggio del 2007 «chiarezza» sui beni lasciati in eredità dal padre e dall'altra la madre Marella (e con lei John, Lapo e Ginevra) che ritengono valido l'accordo sottoscritto il 3 marzo 2004 con cui Margherita rinunciava alla successione di Marella permettendo al figlio John Elkann, di detenere la maggioranza di «Dicembre», la società che controllava Ifi. L'accordo prevedeva che a Margherita andasse un patrimonio di circa un miliardo e 166 milioni di euro. Lo scontro, è cronaca di oggi, si è inasprito fino a coinvolgere, su denuncia della stessa Margherita, l'Agenzia delle Entrate, che ha aperto ufficialmente un'indagine su un presunto tesoro «occulto» di proprietà degli Agnelli, custodito in Svizzera. Uno o due miliardi di euro sconosciuti al fisco italiano ed accumulati negli anni. La notizia criminis è arrivata proprio da Margherita Agnelli: l'ereditiera avrebbe sostenuto che del tesoro farebbero parte posti barca nella Francia del sud, prestigiosi immobili a Parigi e a New York, quadri di grande valore, conti correnti e pacchetti azionari tenuti «riservati», nascosti anche a lei al momento della sottoscrizione del famoso accordo. Una caccia al tesoro che potrebbe comportare per gli Agnelli il pagamento di un importo, tra imposte, sanzioni e interessi addirittura superiore a quello del capitale conteso. Comincia, o finisce tutto, nel gennaio 2003, quando muore Giovanni Agnelli. Il figlio Edoardo, tre anni prima, si è suicidato. L'accordo tra Marella e Margherita risale al 2004 e sembra accontentare le parti. Gli anni di tregua però sono solo tre. Nel 2007 è il «Wall Street Journal» a pubblicare la notizia: Margherita Agnelli ha avviato un'azione giudiziaria, sostiene di aver chiesto lumi sulla realtà dei beni lasciati dal padre ai suoi tre uomini di fiducia (Franzo Grande Stevens, Siegfried Maron e Gianluigi Gabetti) ma di aver ricevuto «solo» un rendiconto sul patrimonio «italiano». Nel luglio del 2009 il Tribunale di Torino dichiara inammissibili tutti i 48 capitoli di prova presentati, Margherita incassa, ma non allenta la presa, tornerà in Tribunale il 12 novembre. Il low profile è roba d'altri tempi.