Gli interrogatori di Saddam: "Mai collaborato con Bin Laden"

Il 28 giugno 2004 l'agente speciale del'Fbi George L. Piro chide notizie sui rapporti con Al Qaeda dell'Iraq di Saddam. L'ex rais esordisce parlando del conflitto tra religioni, specialmente nell'Islam. Hussein dichiara di credere in Dio ma non esssre uno zelota. «La religione e il governo del Paese non devono mischiarsi. Il partito Ba'ath non era basato sulla religione tanto che i suoi fondatori erano cristiani. é chiaro che mi opponevo achiunque collaborase con l'occidnete contro il mio Paese». «L'ideologia di Osama Bin Laden non ha alcuna differenza con quella di molti zeloti che lo hanno preceduto». L'agente Piro ribatte che ci sono prove certe che il governo iracheno ebbe rapporti con Bin Laden: nel 1994 il capo dell'Iis, i servizi segreti dell'Iraq, vide Osama in Sudan. E ancora uno dei laeder di Al Qaeda, Abu Hafs al Mauritani, si recò due volte a Baghdad e chiese un finanziamento di di 10 milioni di dollari. A queste contestazioni Hussein risponde semplicemente «Sì» ma aggiunge: «Non abbiamo mai collaborato con Bin Laden». L'agente Piro replica: «Perché no visto che l'Iraq e Bin Laden avevano gli stessi nemici: Stati Uniti e Arabia Saudita. Non solo Ma lei disse "il nemico del mio nemico è mio fratello». Risponde Hussein. «Gli Stati Uniti non erano un nemico dell'Iraq. Ci opponevamo alla sua politica. Se volevo collaborare con i nemici degli Stati Uniti lo avrei fatto con la Nord Corea con la quale aveva ottimi rapporti e con la Cina». «L'America ha usato l'attacco dell'11 settembre per giustificare l'attacco all'Iraq. Gi Usa hanno perso di vista la causa dell'11/9». Agente specialei Piro. «Mister Hussein ci sono evidenti contraddizioni tra le sue dichiarazioni e i fatti. Molti credono che l'Iraq abbia sottovalutato la reazioni degli americani e dei suoi leader dopo l'11/9. l'Iraq nega rpporti con Al Qaeda, ma ci sono prove di rapporti tra i due. Hussein: «Non è vero che ho sottovalutato gli effetti dell'attacco ma non avevo altre opzioni di fronte a me» Piro: «L'Iraq fu la sola nazione che applaudì all'attacco dell'11/9. I giornali iracheni riportavano la notizia degli applausi.   Hussein «Scrissi personalmente alcuni editoriali contro l'attacco ma parlai anche delle cause che spingono l'uomo a commettere certe azioni. Anche Tareq Aziz scisse due lettere contro gli attacchi. Una a Ramsey Clarke che Azziz conosceva bene. Le lettere erano un atto formale con il quale l'Iraq condannava gli attacchi. Non ero in guerra con gli Stati Uniti pechè avrei dovuto fare un annuncio ufficiale. Aevo anche ordinato al nostro ambasciatore Mohammed Al Duri di presenziare alla cerimonia del memoriale dell'11/9. Gli fu negato e vi partecipò solo come rappresentanza delle Nazioni Unite».