Mentana reintegrato alla guida di Matrix

È la conseguenza di quanto accadde in seguito alla vicenda di Eluana Englaro morta lunedì 9 febbraio: il giornalista chiese che fossero garantiti adeguati spazi informativi nella serata di Canale 5, appannaggio del Grande Fratello. L'azienda oppose un fermo rifiuto e Mentana presentò le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset, dimissioni prontamente accettate ed estese anche alla conduzione di Matrix. Il caso finisce in tribunale e ora arriva il primo verdetto sfavorevole a Mediaset che si dice stupita e annuncia il ricorso in appello. «Attendiamo di conoscere nel dettaglio le motivazioni» della sentenza, scrive Mediaset in una nota, «non ancora depositate dai magistrati, ma fin d'ora rendiamo noto che appelleremo questa decisione in tutte le sedi competenti». L'avvocato di Mentana, Domenico D'Amati (lo stesso di Michele Santoro), spiega ad Articolo 21 il senso della sentenza: il giudice ha riconosciuto che non si trattò affatto di dimissioni, bensì di licenziamento. I colleghi del Comitato di Redazione chiedono a Mediaset di recuperare la professionalità di Mentana, mentre Alessio Vinci, nuovo conduttore di Matrix, non commenta e si concentra solo sul lavoro. Dal mondo politico, posizioni opposte tra Pdl e Pd: il primo, per bocca di Egidio Digilio, pensa a quanto sia triste che la magistratura decida i palinsesti, mentre il secondo plaude e chiede che sia dato seguito alla sentenza. «Non commento mai una sentenza, ma non mi stupisce che Mediaset si sia resa responsabile di un comportamento lesivo dei diritti di un lavoratore», dice Massimo D'Alema. «Ci auguriamo che Mediaset voglia procedere all'immediata applicazione della sentenza - è l'auspicio di Beppe Giulietti (Articolo 21) - anche perché quanto accaduto a Mentana (e da troppi colpevolmente sottovalutato) è stato solo il primo campanello di allarme di una nuova stagione di intolleranza che rischia di colpire, di volta in volta, quegli autori e quei cronisti che vorrebbero solo e soltanto continuare a fare il loro mestiere». «Il caso Mentana - sostiene Donato Mosella (Pd) - si preannuncia come una nuova battaglia per la libertà dell'informazione, un importante test per la libertà di stampa nel nostro Paese». Roberto Natale, presidente della Fnsi, valuta positivamente la sentenza. «L'ordine di reintegro di Enrico Mentana, in questi tempi bui - sono le parole di Antonio Di Pietro, leader dell'Idv - è un'ottima notizia e un segnale positivo. Il caso Matrix ha dimostrato per l'ennesima volta qual è la situazione dell'informazione in questo Paese, dove i padroni possono da un giorno all'altro defenestrare un giornalista semplicemente perché fa il proprio dovere». Per il Pdl parla Egidio Digilio: «Dopo la sentenza della magistratura, che a beneficio di Santoro ha dettato alla Rai i palinsesti, ora altri magistrati impongono a Mediaset, in favore di Mentana, altri palinsesti».