Terremoto, allarme per 500 edifici nel Lazio

È allarme anche nel Lazio: troppi gli edifici a rischio in caso di scosse. In Abruzzo intanto si corre ai ripari, potrà essere aumentata la soglia di 150mila euro per le case completamente distrutte. Procediamo con ordine. Sono 486 gli edifici pubblici, tra cui scuole, municipi e chiese, classificati a «rischio sismico» nel Lazio, di queste 338 sono considerate ad «alto rischio». Il censimento, svolto con i dati forniti dai singoli Comuni su indicazione della Regione Lazio, è stato comunicato alla giunta regionale da una delibera dell'assessore all'Ambiente Filiberto Zaratti. Dei 486 edifici a «rischio sismico», localizzati principalmente nelle province di Rieti e Frosinone, 338 possono considerarsi ad «alto rischio», 108 a «medio rischio» e il resto a «basso rischio sismico».  Nel Lazio inoltre ci sono 74 edifici pubblici ad «altissimo rischio sismico». Nella maggior parte dei casi si tratta di 52 scuole materne e elementari nella zona di Frosinone. Intanto, per quanto riguarda l'Abruzzo, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi assicura che il contributo che lo Stato è pronto a mettere in campo per aiutare chi, il giorno del terremoto, ha visto la propria casa ridursi in macerie potrà superare il tetto dei 150mila euro. Al Pd comunque non basta tanto che attacca lo stesso parlando di il governo di fare «un balletto di cifre» e non avere una linea univoca. Dubbi poi arrivano anche dai tecnici del Senato: il servizio Bilancio infatti punta i riflettori sulla necessità che il governo chiarisca molti capitoli, tra cui anche l'uso delle coperture. Comunque sia il provvedimento continua il suo iter in commissione a Palazzo Madama, dove sono stati presentati oltre 600 emendamenti, di cui due terzi sono a firma delle opposizioni. Il provvedimento così come è stato scritto non convince l'Udc: non va bene, assolutamente - dice Pier Ferdinando Casini - e speriamo che lo cambino al più presto per concretizzare gli impegni». I Democratici, in attesa che la discussione entri nel vivo e che l'esecutivo presenti le modifiche in Parlamento, affilano le armi e fanno sapere di aver messo a punto un contro piano da oltre 15 miliardi. »Non abbiamo fatto un nuovo decreto - dice però il senatore abruzzese del Pd Luigi Lusi - ma una profonda rivisitazione con emendamenti sostitutivi o graduati, anche per mostrare una volontà di collaborazione». Nel frattempo, il governo continua a lavorare ai ritocchi al pacchetto di aiuti: oltre alle novità sul fronte delle abitazioni private, sono in arrivo infatti anche modifiche che e riguardano il ruolo delle istituzioni locali. Una dimostrazione ulteriore del fatto che «le critiche che ci erano state addebitate», sottolinea Berlusconi, sono ingiuste. Il sindaco dell'Aquila, afferma il presidente del Consiglio, «d'intesa con la presidenza della Regione avrà la responsabilità della ricostruzione dell'Aquila, così come è stato chiarito il ruolo di Fintecna». I tecnici di Palazzo Madama sembrano però convinti che sia necessario studiare anche altre modifiche: dalle infrastrutture alla sanità, dalla deroga al patto di stabilità ai controlli antisismici, per il Servizio Bilancio del Senato occorre che il governo fornisca maggiori dettagli e chiarisca le coperture. Unica eccezione, il capitolo dei giochi dal quale potrebbero addirittura, spiegano gli esperti, arrivare più soldi di quelli preventivati dall'Esecutivo.