«Parole importanti ma non ci può essere equiparazione»

Haavuto 14 anni per dirle e non lo aveva fatto. Ha parlato della resistenza come valore fondante e ha parlato di parte giusta e di parte sbagliata». Così il segretario del Pd Dario Franceschini ha commentato le parole del premier Silvio Berlusconi dette celebrando in Abruzzo il 25 aprile. Franceschini però ha invitato «immediatamente» il premier a fare ritirare il disegno di legge del Popolo della libertà che «equipara i repubblichini ai partigiani». «È una equiparazione che non si può fare — ha proseguito — e lo dice lo stesso Berlusconi. Qui a Milano c'è tanta gente perché questa è la grande festa della liberazione, la festa che deve ricordare ai nostri figli che i nostri padri hanno lottato per la libertà. Tutti i giorni sono i giorni della libertà ma il 25 aprile — ha concluso Franceschini — è il giorno della liberazione». Al segretario del Pd ha replicato il portavoce del Pdl Daniele Capezzone: «Le polemiche alimentate da Dario Franceschini nei giorni scorsi, così come le sue dichiarazioni odierne, sempre spigolose e fuori registro rispetto a una giornata di unità e di condivisione, rappresentano un vero e proprio boomerang per il Pd. Gli italiani possono giudicare da una parte un partito, il Pdl, aperto e inclusivo, con un leader e una classe dirigente che si sforzano di parlare a tutti, e dall'altra un'opposizione, guidata da Franceschini, che ha stabilmente assunto toni e linguaggi dipietristi».