Santoro accoglie Vauro come un martire

Non era mai successo prima. La scena di solito la vuole tutta per lui eppure ieri sera Michele Santoro ha fatto uno strappo alla regola. Ha scelto di entrare in studio assieme al suo amico vignettista Vauro di ritorno in trasmissione dopo l'esilio forzato di una puntata per i disegni satirici fatti sul terremoto. L'emozione in studio è grande. Vauro viene travolto da un applauso sicuramente più lungo di quello riservato agli altri ospiti. E che la ventiseiesima puntata di Annozero dedicata al centenario dalla nascita di Indro Montanelli abbia inizio. Ma prima Santoro vuole chiarire una polemica nata nei giorni scorsi sulle pagine de Il Giornale: «Annozero è un programma che rende più di quello che costa» spiegando che i 220 mila euro a puntata vengono pagati quasi interamente dalla pubblicità. E tuona: «Adesso vorrei semplicemente chiedere quali sarebbero le conseguenze se Annozero venisse cancellato? Intanto, andrebbero persi questi guadagni, poi bisognerebbe trovare altre trentaquattro prime serate da mettere al posto di Annozero. Poi c'è sempre il rischio che arrivi il solito giudice che dice: "dovete anche risarcire Santoro per i mancati guadagni". E quindi, dove si andrebbero a trovare tutti questi soldi persi? Guardate, questa è una domanda facile facile con una sola risposta: li tirerebbero fuori gli abbonati Rai». Cosa che non intende proprio fare Daniela Santanché che ieri ha chiamato a raccolta i suoi fedelissimi del Movimento per l'Italia e davanti ai cancelli di viale Mazzini, ai piedi degli uffici della Rai, ha lanciato la provocazione: «No al canone Rai per pagare Vauro». La pasionaria di destra proprio non digerisce il fatto che alla fine il vignettista di Annozero torni in trasmissione. E così se la prende proprio con il Cda della televisione di Stato e con il suo direttore generale, Mauro Masi: «Chiediamo loro che chi viene pagato con il canone non faccia propaganda politica. Quelle vignette sono state degli insulti». «Difendiamo la satira - continua la Santanchè - ma se questa colpisce tutti a 360 gradi. Il vignettista Vauro invece, con i suoi disegni, ha compiuto un atto di sciacallaggio di parte. Per questo non pagheremo il canone fino a quando il direttore generale non imporrà delle regole deontologiche. Da domani andremo in tante città italiane a protestare perchè noi siamo dalla parte dei cittadini e vogliamo che la loro voce di dissenso sia amplificata».