Pdl-Udc, Silvio lancia l'amo

«Il Pdl ha già scatenato l'invidia dei colleghi del Ppe perchè alle prossime elezioni europee possiamo salire dal nostro 43% a oltre il 50%. Se ai nostri voti aggiungiamo quelli dell'Udc, siamo assolutamente vicini alla possibilità di una maggioranza assoluta». A una settimana dal congresso fondativo del Popolo della Libertà, Berlusconi a Bruxelles alla seconda giornata di lavori del vertice dei Ventisette del Consiglio europeo, si lancia in alcuni calcoli sull'impatto elettorale del nuovo soggetto politico. Ma nel fare i conti include anche il partito di Casini. È un abbocco? O è un modo per far capire all'ex alleato, numeri alla mano, che aderire al Pdl converrebbe a tutti. Interrogativi che al momento sono rispediti al mittente dal diretto interessato. Casini infatti a stretto giro gli risponde secco che «è solo la constatazione di una realtà aritmetica». Berlusconi però ieri aveva altri motivi di soddisfazione. A Bruxelles ha incassato apprezzamenti a tutto campo: per il nuovo partito unico del centrodestra ma anche per il piano economico anti crisi. Ai colleghi europei il premier ha parlato delle prospettive del Pdl, che si configura come la più grande forza politica europea, e ha lanciato messaggi rassicuranti sui rapporti con Fini e Bossi. Quanto alle questioni economiche si è mostrato fiducioso per un rapido superamento della crisi economica «perchè il nostro Paese è meglio attrezzato di altri». Il premier ha spiegato al vertice del Ppe la composizione della nuova formazione politica «che comprende anche alcuni piccoli partiti di destra tra cui quello dell'ex governatore del Lazo Francesco Storace». Parole che sono state accolte da un caloroso applauso. E a conferma di questo apprezzamento a livello europeo, ci sarà una massiccia presenza dei leader del Ppe, a Roma, in occasione del congresso fondativo del Pdl. Berlusconi poi minimizza le frizioni con la Lega e blinda il rapporto con An. «Non vedo nessun pericolo nei rapporti con Bossi e Fini anzi si sono rafforzati. Non ci sono mai delle distanze, certo ci possono essere iniziative che non condivido ma è fatto tutto nell'ambito di una propria identità e dentro un accordo che è sui principi e sui valori». Nessun problema neppure per la competizione in occasione delle elezioni europee e amministrative: «è normale, anche tra partiti della stessa coalizione». Entrando poi nei temi specifici chiarisce di non aver mai detto di no alle ronde ma di aver spiegato che «è stato offerto un pretesto all'opposizione per attaccarci perchè le ronde non sono state capite dalla gente e dai media». Apprezzamenti non solo per la costituzione del Pdl ma anche per le misure prese dal governo sulla crisi economica. Il premier ha sottolineato che la situazione in Italia è complessivamente migliore rispetto ai Paesi europei e la conferma è che il livello della disoccupazione è inferiore a quello dell'area dell'eurozona. E proprio per la solidità di fondo del sistema Italia, la crisi si configura come una sorta di «influenza americana, un virus che ha colpito un corpo sano». Dalla Ue Berlusconi ha ricevuto apprezzamenti anche per il ritorno alla politica sul nucleare. Berlusconi ha affrontato il nodo dello scudo fiscale su cui è aperto un dibattito a livello europeo. Eventuali misure per favorire il rientro dei capitali in patria potrebbero essere concesse solo «ai singoli che investissero nelle proprie aziende o sottoscrivessero un tipo particolare di emissione di titoli pubblici». La posizione che il premier ha esplicitato è che, a fronte della situazione attuale, «non dovrebbe essere permesso lasciare i soldi fuori dai confini nazionali».