Schifani cerca un'intesa sul testamento biologico

Lo fa nel giorno in cui, da Udine, arriva la notizia che la Procura, in seguito alla denuncia inviata dal comitato «Verità e Vita», ha aperto un fascicolo ipotizzando l'accusa di omicidio volontario per la morte di Eluana Englaro. Nel registro degli indagati sono finite 14 persone tra cui Beppino Englaro e il primario Amato De Monte. Ma gli occhi di tutti sono puntati su Palazzo Madama e il presidente Schifani, conversando con i cronisti non esclude che l'esame in Aula della legge sul testamento biologico, previsto per giovedì prossimo, possa slittare. "Se si tratta - spiega - di dover lavorare qualche settimana in più in commissione per garantire ampiezza di dibattito e di confronto per l'elaborazione di un testo il più largamente condiviso sarà fatto un bel lavoro. Non ci dobbiamo per forza fermare alla perentorietà del termine". D'accordo con lui il presidente della Camera Gianfranco Fini che, da Parigi, ribadisce: "Condivido l'auspicio di Schifani perché si tratta di una questione che non può essere affrontata con emotività o peggio ancora alzando bandiere ideologiche o propagandistiche". E dal Pd arriva un'apertura. "Non ho problemi a concordare con quanto affermato da Schifani - commenta il presidente dei senatori Democratici Anna Finocchiaro -. Quello che è certo è che non possono essere i problemi che agitano la maggioranza ad impedire di arrivare all'approvazione in tempi certi di una legge sul testamento biologico". Immediata la replica del suo omologo Pdl Maurizio Gasparri: "La Finocchiaro sa benissimo che noi vogliamo la legge. È lei che alimenta polemiche, nel vano tentativo di coprire le drammatiche lacerazioni di un partito e di un gruppo in evidente difficoltà".