Il ministro Brunetta: «Dopo 17 anni di crescita uno stallo è normale. Prepariamoci alla ripresa»

Insomma niente drammi? «Veniamo fuori da un ciclo di crescita durato 17 anni. Lo hanno trainato prima gli Usa, poi colossi come la Cina e l'India. Che arrivasse una fase di stallo era quasi scontato. Ora l'economia sta tirando il fiato e sta apportando i correttivi ad alcuni meccanismi come la finanza. Presto dovremo cominciare a pensare come sarà il prossimo ciclo di crescita». E l'Italia? «Ha un asso nella manica. Sarà la Pubblica Amministrazione a tirare fuori l'Italia dalle secche della crisi. Gli impiegati pubblici sono al riparo da licenziamenti e cassa integrazione, avranno anche un aumento contrattuale da gennaio. Già a partire dal prossimo anno si può cominciare un recupero di produttività che può arrivare anche al 50%. Con queste premesse possono diventare un motore di sviluppo» Cosa dice a chi non credeva agli annunci iniziali sulla riforma della P.a. «Mi fanno solo tenerezza. Mi hanno sottovalutato e ora se ne faranno una ragione. Cosa si aspetta nel 2009? «Nel 2008 i dipendenti pubblici si sono resi conto che qualcosa è cambiato. Il prossimo obiettivo è la soddisfazione dei cittadini. Per questo partirà a fine gennaio la Linea Amica con 300 persone nel back office e altrettante nel front-office. Sarà il più grande Ufficio Relazioni Pubbliche d'Europa. Non sarà solo un call center ma prenderà per mano il cittadino e non lo mollerà finché la sua istanza alla pubblica amministrazione non sarà soddisfatta». Quali sono state le reazioni dei ministeriali alla gestione Brunetta? «La stragrande maggioranza dei dipendenti è con me. Così come la gran parte dei cittadini italiani. Ci sono tutte le condizione per il grande salto di qualità dell'amministrazione» Quando sarà soddisfatto? «Nel 2012 nel momento in cui sarà arrivato a conclusione il piano di e-government che oggi (ieri ndr) presento al presidente Berlusconi. E che prevede l'eliminazione totale della carta nella P.a., la totale trasparenza delle sue azioni e la verifica del raggiungimento degli standard on-line». Nel discorso ai dipendenti ha parlato di poteri forti che hanno impedito l'efficienza. A chi si riferiva? «A questo o quell'orientamento politico che pensava di dirigere l'azione della pubblica amministrazione verso altri fini. E poi al sindacato». Come si comporta? «La Cgil continua a mettersi di traverso. È normale. Gli altri stanno a guardare e masticano amaro per le riforme che vanno avanti». Passiamo alla politica. Come vede la fase attuale? «Con sentimenti di tenerezza verso coloro che avevano brandito la diversità e la questione morale. Non ne avevano titolo. Penso a D'Alema che, sulla necessità di portare la pensione per le donne a 65 anni sibilava con la sua aria da maestrino che si trattava di una "barzelletta". Ripeto, questi politici che invece di cogliere l'occasione per riflettere sull'egoismo che ha scaricato le nostre inefficienze sulle donne liquidano tutto con: "una barzelletta" mi fanno tenerezza». Il tira e molla tra Berlusconi e Bossi sul presidenzialismo e federalismo non rischia di offuscare l'attività del governo? «L'esecutivo continua ad andare avanti facendo scelte difficili e nonostante questo aumenta i consensi. C'è una ragione: la buona politica si vede nei momenti difficili». Ha invitato i dipendenti a volare metaforicamente con lei. Farà prendere loro voli Cai ? «Dico viva Colaninno perché è un bravo imprenditore e viva l'Italia che sa stare sul mercato».