Sinistra senza pace, sequestrato anche l'Ambra Jovinelli

In questo giro d'affari è finito pure l'Ambra Jovinelli, nel cuore della Capitale. Sì, anche le mura dell'ex ritrovo degli amanti degli strip tease negli anni Sessanta sono finite sotto sequestro perché di proprietà dell'avvocato romano Giovanni Lombardi Stronati. Il legale e presidente del Siena calcio è indagato dalla procura di Roma per aver distratto oltre 190 milioni di euro a quattro società, denaro che sarebbe stato destinato all'acquisto di beni mobili e immobili, operazioni portate avanti insieme con altri sette indagati. Al centro dell'inchiesta, l'attività di Lombardi Stronati e di altri presunti complici del manager. Gli indagati, infatti, a seconda delle posizioni processuali, sono accusati di appropriazione indebita, emissione di fatture false, omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e omesso versamento di imposta. A mettere i sigilli a una serie di immobili in Sardegna, a Montalto di Castro, a Torino e a Guidonia Montecelio, è stato il Nucleo speciale di polizia tributaria della Finanza, diretto dal colonnello Leandro Cuzzocrea, che ha posto sotto sequestro anche un posto barca a Porto Cervo, due barche, due elicotteri, un'Audi A8, due quadri di Picasso, uno di Morandi e una Bentley, oltre alle mura dell'Ambra Jovinelli: l'attività del teatro non è comunque a rischio poiché la società affittuaria, l'Ambra Jovinelli srl, non ha niente a che fare con Lombardi Stronati. In totale, quindi, gli investigatori hanno bloccato beni per 400 milioni di euro. Secondo quanto scritto nel provvedimento firmato dal gip Maurizio Caivano, su richiesta del pm Giuseppe Cascini, Lombardi Stronati in collaborazione con altri indagati, dopo aver acquistato sul mercato immobili, li ha rivenduti dopo pochissimi giorni a prezzo maggiorato, senza avervi apportato alcuna miglioria, a società di leasing, fra le quali figurano la «Mercantile Leasing», «Locat» e «San Paolo Leasint». Le plusvalenze così ottenute venivano incassate senza essere incluse nelle dichiarazioni dei redditi delle società immobiliari. Per quanto riguarda il teatro romano, la magistratura è convinta che il gestore di fatto e il rappresentante legale della società Immobiliare Jovinelli (cariche che ricoprono dall'aprile del 2005) si sono appropriati indebitamente di 14 milioni di euro, pari alla plusvalenza realizzata da una serie di operazioni. Stando alla ricostruzione della Finanza, le somme vennero sottratte dalle casse dell'Immobiliare Jovinelli. Nel marzo del 2005 i due indagati, tramite la «Sunboat», rilevavano le quote della Immobiliare Jovinelli per 5 milioni e 800 mila euro circa. Dopo l'acquisto della Immobiliare Jovinelli il palazzo sede del teatro veniva venduto alla società «Mercantile leasing». L'importo della cessione è di 20 milioni di euro più Iva, 24 in tutto, il doppio della cifra per cui l'immobile è stato iscritto a bilancio. L'indagato, però, è sereno. «Sono tranquillo - ha detto il presidente Lombardi Stronati - anche se mi dispiace per il clamore che si è sollevato intorno a questa vicenda».