Cgil contro tutti, sempre più sola

In uno scenario economico drammatico con la Borsa che inanella un rosso dietro l'altro e tutti gli indicatori congiunturali, dalla crescita alla produzione industriale, dall'occupazione ai consumi, in pericolosa flessione, ecco, in questa cornice si consuma l'ennesimo colpo di coda della Cgil e la frattura del fronte sindacale. Da una parte Cisl, Uil e Ugl che hanno scelto la strada del dialogo con il governo e la Confindustria; dall'altra la Cgil che vuole porsi alla guida dell'opposizione sociale del Paese e appropriarsi della piazza colmando lo spazio lasciato da Rifondazione e Comunisti sfrattati dal Parlamento. C'è chi sostiene all'interno del Pd che questa strategia in un certo senso è funzionale pure al partito di Veltroni perchè gli consente di porre un argine al dilagare dell'Italia dei Valori, anch'essa sempre pronta a cavalcare la piazza. Questa distonia di azione tra i tre sindacati ha portato all'incontro a Palazzo Grazioli dal quale la Cgil è rimasta esclusa. E ha portato anche alle divergenti posizioni di ieri con la Cgil che ha inserito nel caledario degli scioperi anche una mobilitazione generale per il 12 dicembre mentre la Cisl si è dissociata. Ieri il direttivo della Cgil ha votato all'unanimità lo sciopero generale per il 12 dicembre. Le modalità saranno definite dalla riunione della segreteria di lunedì. Saranno quattro ore di sciopero con possibilità di otto ore. Previste anche manifestazioni territoriali e una nazionale a Roma. La data coincide con lo sciopero generale della Fiom. Confermate le mobilitazioni già proclamate, quindi quella dell'università del 14 novembre e lo sciopero dei lavoratori del commercio del 15 novembre. Confluirà invece nello sciopero generale l'annunciata mobilitazione Cgil di tutte le categorie del pubblico impiego previsto per dicembre. Non è la prima volta che la Cgil va avanti da sola. Nel 2002, sempre durante il governo Berlusconi, in polemica contro il patto per l'Italia, siglato dagli altri sindacati, la Cgil indisse uno sciopero generale. Ora la storia si ripete. Proprio nelle stesse ore in cui le agenzie di stampa battevano la comunicazione della Cgil sullo sciopero generale e l'attacco stizzito al governo sull'incontro a Palazzo Grazioli, la Cisl revocava la partecipazione alla mobilitazione di venerdì dell'università. Spiegazione: consideriamo positivamente - dicono alla Cisl di categoria - l'incontro con il Ministro Gelmini. Questa linea però non è stata seguita dalla Uil che ha confermato lo sciopero di venerdì. Ma la giornata ieri si è aperta con la polemica del segretario della Cgil Epifani sull'esclusione dall'incontro a Palazzo Grazioli. «È un fatto gravissimo, una cosa senza precedenti» ha arringato Epifani aprendo il direttivo del sindacato. Poi ha annunciato l'invio di una lettera ai segretari di Cisl e Uil e al presidente di Confindustria con la quale chiederà conferma dell'incontro che, se confermato, «apre un problema formale nei rapporti con le altre organizzazioni sindacali e con la confindustria». Quindi l'attacco a Berlusconi che «dimostra così di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue».