Giancarla Rondinelli g.rondinelli@iltempo.it Ci risiamo. ...

a.e Ugl, mentre per la Confal, la Cse e l'Usae l'adesione è con riserva. No secco da parte della Cgil. «Ai no della Cgil ahimè ...sono abituato soprattutto quando non ci sono i governi amici», commenta Brunetta. «Contrariamente al passato oggi si è aperta una trattativa a risorse date (previste dal decreto Tremonti e la Finanziaria, ndr) e non c'è un euro in più. Per questo il no mi stupisce, significa non accettare il quadro esistente e, dati i tempi, è un no impegnativo verso i lavoratori». Per quanto riguarda il modello contrattuale nella riunione di ieri si è deciso di aprire un tavolo tecnico tra le parti per arrivare a linee generali entro metà novembre. Un lavoro, questo, a cui prenderà parte anche la Cgil. Nel frattempo se non si sarà riusciti ad arrivare ad un consenso generale, ha rilevato il ministro, a gennaio comunque sarà anticipato il 90% dei 6 miliardi come previsto in Finanziaria. E dal ministro arriva anche un messaggio per la Cgil: «Il loro no significa non accettare il quadro economico esistente, vorrebbe dire nulla in busta paga per molto tempo. E mi auguro che non sia questo che voglia». Ma il più grande sindacato italiano non ci sta. «Le risorse sono troppo basse e non c'è chiarezza sulla restituzione dei soldi» dice il segretario generale Guglielmo Epifani. Sulla riforma del contratto la Cgil ha aderito all'istruttoria per definire un nuovo modello per il pubblico impiego.