Filippo Caleri f.caleri@iltempo.it Pronti a fare sacrifici ...

Ma si aspetta un ripensamento della Cai. «Senza ultimatum però» dice Berti che sta cercando di incontrare Silvio Berlusconi per spiegargli come stanno veramente le cose. Finora senza esito. A che punto siamo? Dobbiamo capire se il ritiro della Cai significa che la trattativa è chiusa oppure si aprono spiragli. In questo caso sarebbe bene che non ci fossero più ultimatum. Cosa ha fatto saltare quello che era l'unica possibilità sul tavolo? La trattativa è stata viziata da una conduzione assolutamente anomala. Si è discusso del contratto dei piloti senza Anpac e Up che significano l'80% della categoria. Nella convocazione finale, poi, alla presenza di Colaninno ci è stato chiesto un assenso su una proposta senza possibilità di discussione. Prendere o lasciare? Non solo. Abbiamo scoperto che il documento di cui si parlava erano in realtà due: l'accordo quadro e i contratti. Il primo mai discusso con noi, il secondo mai ricevuto. Anzi ce lo hanno dato solo dopo la riunione. Come spiega questo comportamento? Qualcuno ha spinti la Cai a comportarsi in questo modo. A giocare due partite. Il piano industriale di Alitalia e un nuovo modello di governance sindacale con l'obiettivo di eliminare le associazioni professionali. E i «famosi» privilegi? Solo credenze. Guadagniamo il 32 % in meno della media Ue. Abbiamo purtroppo volato meno, è vero, ma non dipende dal contratto attuale ma da come siamo stati impegnati. Ora su questo siamo pronti a cambiare. Se servono meccanismi di elasticità dell'orario di volo siamo pronti ad accettare queste modifiche per garantire ancora maggiore produttività Ma queste cose le avete dette a Sabelli? Sì e costantemente. Ma non abbiamo mai avuto risposte. Il contratto che è stato presentato si è risolto in una pagina A4 discusso senza Anpac e Unione Piloti. Passiamo alla politica. Cosa vi aspettate? Ho sempre parlato in questi anni con Gianni Letta. Questa volta ci ha detto che era necessario fare sacrifici. Abbiamo dato la disponibilità e non abbiamo avuto riscontro. Berlusconi? Lo consideriamo l'ultima vera possibilità per una svolta alla trattative che finora non non c'è stata e ho il timore che non abbia un quadro preciso della situazione. Vorrei parlargli. Ho tentato di contattarlo per fargli conoscere i risvolti della situazione. Ma non ho ricevuto risposta. Se arriva il fallimento? Andiamo dal commissario per capire quanto abbiamo davanti e a dirgli che siamo pronti a fare sacrifici sugli stipendi per allungare la vita dell'azienda in attesa di soluzioni. Non penso che non si trovino altri soggetti disposti ad investire. È vero che la trattativa con Cai è saltata sulla vostra richiesta di cogestione aziendale? Assolutamente no. Vogliamo un proprietario vero. Fino a oggi uno dei grandi problemi di Alitalia è stata questa mancanza che ne ha impedito una vera tutela.