Alessandro Usai a.usai@iltempo.it La Cai non ha mollato. ...

Il peso dei soci «forti» si fa sentire sempre di più con il passare dei giorni alimentando qualche screzio all'interno della Cai. Benetton, Intesa Sanpaolo, Aponte e soprattutto Colaninno non vanno troppo per il sottile e qualche mancata telefonata informativa al resto della truppa non è stata ancora digerita. Ecco perchè in alcune fasi della trattativa non sono mancati momenti di tensione all'interno della cordata tanto che il presidente Colaninno ha dovuto stringere i tempi e ricorrere all'ultimatum prima che saltasse tutto: questa è la nostra offerta, prendere o lasciare. Incassato il no, ora gioca d'astuzia. Magari ripensa a quando, anche grazie all'investitura di D'Alema, tentò con successo la scalata a Telecom Italia. Da vecchia volpe della finanza finge di scappare, lascia ad altri il compito di rimettere insieme i cocci. L'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, prova a ritessere la tela finanziaria mentre nel governo tocca al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, affinare le divergenze politico-sindacali. Una partita tutt'altro che chiusa e fonti all'interno della cordata lasciano trapelare che si tenterà un'ultimo assalto. Pochi giorni ancora, giusto il tempo di mandare in ebollizione il fronte del no. Una tattica che sembra già dare i suoi frutti. L'Anpav, il sindacato autonomo degli assistenti di volo, ha deciso di aderire all'accordo quadro sul salvataggio della compagnia sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl con Governo e Cai. A patto che «l'invarianza salariale, a fronte di un aumento della produttività, nel rispetto delle normative vigenti europee, sia una condizione ineludibile. Vogliamo sperare che questa nostra sofferta decisione possa riportare Cai sul tavolo della trattativa». Sono i primi spiragli per una offerta bis della Cai che rappresenta l'unica alternativa al fallimento di Alitalia. Ipotesi confermata anche dal commissario straordinario Augusto Fantozzi che ha ammesso di essersi attivato presso i vertici di altri vettori europei senza ottenere riscontri positivi. Non solo. Il tempo gioca a favore della cordata visto che il presidente dell'Enac, Vito Riggio, accende la spia sulla licenza provvisoria concessa all'Alitalia. «Lunedì avvieremo un'istruttoria per accertare la liquidità della compagnia di bandiera. Non ho mai detto che Alitalia non volerà più dal 2 ottobre: come previsto dalla legge, dobbiamo accertare lo stato di liquidità, se la compagnia ha i mezzi sufficienti per continuare a operare. In casi del genere l'istruttoria dura sette-dieci giorni ma potrebbe anche essere più lunga». Una prima vittoria per la cordata italiana. Ma c'è un altro problema. La fiducia sulla gestione del tandem Colaninno-Sabelli scricchiola facendo emergere antichi dissapori. La Cai potrebbe allora decidere di sacrificare l'amministratore delegato e affidare il timone al solo Colaninno. Un segnale di apertura verso i sindacati che avevano puntato il dito contro l'atteggiamento di eccessiva fermezza di Sabelli. Insomma, Colaninno al comando, Intesa Sanpaolo a coprirgli le spalle e Gilberto Benetton alla finestra. In silenzio, fa sapere di essere «sereno» nonostante il temporale che si è abbattuto su Roma.