Filippo Caleri f.caleri@iltempo.it Alla fine prevalso il ...

Così i piloti, irriducibili, e le altre sigle sindacali che rappresentano gli assistenti di volo e tutti gli altri lavoratori della compagnia, dopo una riunione nella sede dell'Anpac (uno dei sindacati più rappresentativi dei piloti) hanno aperto lo spiraglio della trattativa. Un piccolo passo. Nessuna posizione comune o controproposta da parte delle nove rappresentanze ma solo una lettera al commissario straordinario, Augusto Fantozzi in cui hanno chiesto di essere ricevute «per comprendere gli atti formali presi e quelli che si accinge a intraprendere». Il tempo stringe. E l'ultimatum lanciato nei giorni scorsi da Fantozzi e Sacconi ormai è solo un ricordo. In maniera implicita l'esecutivo ha concesso altre 24 ore di tempo alle parti. E ieri è stato il giorno dei contatti, delle prese di posizione dure, un gioco a scacchi in cui nessuno ha avuto il coraggio fare una prima mossa vera. La società della cordata di imprenditori creata per salvare la compagnia, la Cai, non ha formalmente ritirato la sua offerta ma ha gelato le poche speranze di una apertura: «Non esistono le condizioni per proseguire le trattative», ha annunciato ieri mattina. È una «situazione critica, ma non definitiva» per Sacconi, che con Matteoli ha rivisto ieri i sindacati, in uno scenario che però «fa temere il peggio», e che imporrebbe al commissario Fantozzi passi che già era «tenuto a fare», a partire dalla mobilità per i dipendenti. Una scelta irerversibile che per ora il governo si impegna a frenare. Almeno questo è stato l'impegno preso dai due ministri con i segretari generali della Cisl Raffaele Bonanni, della Uil Luigi Angeletti, dell'Ugl Renata Polverini; il segretario confederale della Cgil Fabrizio Solari; e Rocco Sabelli, l'ad della Cai. Non sono mancati le punzecchiature e le prove per saggiare il polso delle controparti. Ieri mattina per esempio Corrado Passera, l'ad di Intesa Sanpaolo, è stato ricevuto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Passera ha commentato: i sindacati «non si rendono conto della situazione in cui si trova Alitalia, in particolare i piloti». Replica immediata. «Richiami inopportuni» ha spiegato l'Anpac. «Mille esuberi è un dramma non gestibile» per l'Up. Per 870 piloti ci sono cassa integrazione e mobilità, e per altri 330 dei voli cargo l'esternalizzazione in altre società. È il doppio dei tagli previsti dall'offerta di Air France, ricorda l'Up. Mentre sul tavolo di confronto pesano anche 1.600 esuberi tra gli assistenti di volo. Ed in tutto il gruppo oltre 5.500 tagli, tra ammortizzatori sociali e esternalizzazioni. Non arrivano significativi passi indietro. La proposta della Cai ai sindacati è ferma: la sostanza del piano industriale non si tocca, Le cui condizioni sono giudicate «inaccettabili». L'ottimismo di Sacconi si è ridotto. Percentualmente ieri sera le chance di chiusura riducono al 50%.