Alessandro Usai a.usai@iltempo.it Mattiniero, dinamico, ...

E allora per rafforzare il concetto il ministro Zaia si racconta in esclusiva per Il Tempo. «Pochi giorni fa ero all'aeroporto di Treviso con quasi due ore di anticipo rispetto al volo per Bruxelles. Così sono andato da un calzolaio per farmi lucidare le scarpe. La sera prima avevo visitato alcuni campi agricoli e non erano pulite. Con il buio spesso si fa casino...». Già, un caos. Come quello che il settore agroalimentare italiano si trova ad affrontare. E Zaia, manager quarantenne, leghista, moderatamente interista («Non conosco bene la formazione») e fautore del primo corso di laurea in Italia di Enologia, non è un veneto a cui darla a bere facilmente. DAZI «Siamo contrari alla scellerata proposta che verrà discussa il prossimo 21 luglio sull'abbattimento dei dazi doganali. Difendiamo la posizione italiana in sede europea. Non siamo antieuropeisti ma siamo convinti che i mercati vadano difesi fino in fondo». Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali rompe gli indugi durante la presentazione dello studio del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, commissionato a Ernst & Young e presentato al Mipaaf. In Italia i prodotti Dop-Igp sono 171, confermando il nostro Paese ai primi posti in Europa. Molte denominazioni sono state assegnate ai vini italiani: 316 i Doc, 38 i Docg e 118 gli Igt. Tra i marchi Dop rientra anche il prosciutto di San Daniele che vale circa 200 milioni di euro. «I marchi Dop - afferma il ministro - rappresentano le eccellenze del patrimonio agroalimentare italiano. Sono un esempio dell'agricoltura di qualità dei nostri territori, contribuiscono a rendere grande il made in Italy nel mondo. Dietro ogni denominazione c'è la storia di un territorio, di un'identità, il sacrificio di molte persone». QUOTE LATTE Zaia vuol chiudere entro novembre la partita sulla produzione italiana. «Fra le battaglie che stiamo conducendo in sede europea, rientrano la regionalizzazione dei contributi, la rimodulazione e le quote latte. La grande sfida è riportare la produzione al centro dell'attenzione. Prima si ragionava in termini di eccedenze, oggi invece siamo costretti a parlare di carenze». CARNE Tra le emergenze da superare c'è quella della filiera suinicola. «In pochi sanno che un chilo di carne costa 1,32 euro al chilo. Poco più un caffè. Salvaguardare i prodotti locali - prosegue Zaia - aiuta non solo il territorio ma tutta la nazione. Al consiglio dei ministri agricoli europei abbiamo dovuto difendere le risaie della pianura Padana dalla possibile invasione del riso tailandese». Il ministro è su tutte le furie per la proposta di abbattere i dazi doganali da 170 euro a zero. «Non ho nulla contro i prodotti stranieri, ma vorrei che fossero gli italiani a decidere cosa mangiare, quando e a che prezzo». AGROALIMENTARE Il sistema a marchio potrebbe valere oltre cinque miliardi di euro. «È un sistema che dobbiamo tutelare - spiega Zaia - in un contesto in cui l'Europa sta facendo le bizze. Diamo l'impressione che le lobby della globalizzazione, delle multinazionali, del gusto uguale in tutto il mondo vorrebbero mettere in crisi la nostra agricoltura». TONNO ROSSO Il commissario europeo alla pesca Joe Borg non è sulla lista degli amici del ministro italiano. «Ci ha fatto dire ufficialmente che non ci darà i dati sul tonno rosso, dopo che lo scorso 24 giugno aveva promesso di consegnarceli. Sulla base delle informazioni in nostro possesso, in Italia è stato pescato tra il 48 e il 50% della nostra quota nazionale di 4.116 tonnellate. Borg non vuole il dialogo ma se il rapporto deve essere portato avanti con le minacce noi non ci stiamo». Un errore di calcolo in sede europea? Forse no. «Magari è solo incompetenza, non credo ci sia qualcosa sotto». Eppure la faccia del ministro sembra suggerire una risposta meno diplomatica. PRODUZIONE Il ministro non è tenero con i colleghi europei e minaccia di sbattere i pugni sul tavolo per difendere l'agricoltura italiana. «Dobbiamo riportare al centro la produzione agricola. L'Europa ha fallito la programmazione. Ha quasi sempre ragionato sulle eccedenze e oggi invece ci troviamo nella penuria di prodotti agricoli. Mancano due milioni di tonnellate di latte, cinque mila tonnellate di carne, mancano cerali e i prezzi alimentari sono sempre più alti». GIOVANI In questa ottica Zaia lancia un messaggio ai giovani, ricalcando lo schema dei «Piani Verdi» basato su mutui di 40 anni tanto caro alla Democrazia Cristiana. «I giovani debbono puntare sull'agricoltura. In Italia ci sono tante aziende agricole, una ricchezza da valorizzare. Dobbiamo incominciare una rinazionalizzazione delle risorse da dare ai cittadini, ai produttori e ai consumatori italiani». WTO Il ministro è stato duro sul negoziato in corso per il Doha round nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale per il commercio. «Nasce come occasione per fare accordi multilaterali - afferma - ma muove su un accordo unilaterale inaccettabile. L'Italia si sta rimettendo. Prova ne sia il fatto che abbiamo messo in atto una lotta per fare uscire molte produzioni agricole dalla lista dei prodotti tropicali, i pomodori, il riso, gli agrumi. Se questa è la partita per quanto mi riguarda gli accordi WTO non si chiuderanno mai». MONTALCINO Una vittoria il ministro l'ha mandata agli archivi attraverso una calorosa stretta di mano con l'ambasciatore americano Ronald P. Spogli nella storica azienda Costanti, a Montalcino. Zaia è riuscito a evitare il blocco sulle importanzioni di Brunello dagli Stati Uniti. BUFALA Il ministro non ha perso tempo per togliere dai guai la mozzarella di bufala. Si è recato in Campania per recuperare i terreni agricoli e restituirli agli agricoltori e agli allevatori. Nei giorni scorsi, parlando all'interno di una stalla in mezzo ai produttori e agli operatori della filiera, il ministro ha esordito affermando che la crisi che ha colpito la mozzarella di bufala ha investito anche la mozzarella prodotta con latte vaccino, una delle grandi produzioni del Nord del paese. «Sono qui per rilanciare un prodotto del Sud, ma anche per dire che l'agroalimentare unisce Nord e Sud del Paese. Nei primi mesi di quest'anno c'è stato un crollo dei consumi della mozzarella di bufala del 38% e il calo ha interessato anche la mozzarella prodotta con latte vaccino». DELEGHE Con l'approvazione definitiva del Senato, sono state confermate le competenze in capo al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in materia di produzione e prima trasformazione dei prodotti agricoli. «Queste deleghe mi consentono più margini di manovra». Eppure qualcuno lo indica alla presidenza della Regione Veneto al posto di Galan. «Non mi preoccupo mai per il domani, penso solo a lavorare nel miglior modo possibile. Ho saputo che sarei diventato ministro appena 15 minuti prima della nomina mentre ero alle prese con un provvedimento locale. Una vera sorpresa. Non sono il tipo che telefona, si raccomanda o fa pressioni». BERLUSCONI L'attuale clima politico non appassiona il ministro. «Non telefono mai a Berlusconi. Ci confrontiamo in Consiglio dei ministri, i problemi da affrontare sono molti». Una pausa poi il suo portavoce Giampiero Beltotto gli ricorda che è stato il premier a contattarlo venerdì scorso. «È vero (ride ndr) e mi ha fatto piacere sentire al telefono l'euforia di Berlusconi. Mi ha comunicato che il prossimo G8 in Italia avrà un taglio agricolo».