Confindustria: aumenti se c'è produttività

Ovvero no a innescare la spirale prezzi salari ma agganciare gli aumenti alla produttività. Quanto alla fisazione del tetto dell'inflazione programmata è una prerogativa del governo e non della concertazione con i sindacati. Su questo binario Confindustria e governo si muovono all'unisono. Il ministro del Welfare Sacconi ieri ha ribadito che «i salari vanno ancorati alla produttività e chi continua a ragionare sul tasso di inflazione programmato guarda ancora al passato». E aggiunge che «bisogna superare quel modello contrattuale» e che «i salari cresceranno se si potranno legare agli incrementi di produttività e agli utili delle imprese». Stesso tono dal presidente della Confindustria Marcegaglia che ieri all'Assemblea di Assolombarda ha definito positivo l'obiettivo dell'inflazione all'1,7%. «È la stessa Banca centrale europea a chiedercelo, ce lo chiedono tutti. È evidente che poi qualora l'inflazione reale sarà diversa da quella programmata allora faremo delle valutazioni al tavolo». La Marcegaglia ha anche detto che «non ci si può rassegnare a subire la crescita tendenziale dell'inflazione. Rinunciare all'obiettivo di contenerla sarebbe assolutamente sbagliato, non ce lo permette l'Europa, la moneta unica e la competitività delle nostre imprese». L'ombra dello scontro tra governo e sindacati sull'inflazione programmata nel Dpef si allunga sulla trattativa per la riforma del modello contrattuale. Oggi Confindustria e sindacati torneranno a riunirsi ma di sicuro sarà il tema dell'inflazione a tenere banco. La Marcegaglia ha mandato un messaggio ai sindacati dicendo di augurarsi che «il clima non cambi mantenendosi positivo». Poi ha ribadito che Confindustria «non farà un accordo di facciata». Intanto per oggi è stata convocata una riunione del Consiglio dei ministri per decidere se autorizzare l'apposizione della fiducia sul decreto fiscale all'esame della Camera. Si tratta del provvedimento che contiene anche l'abolizione dell'Ici sulla prima casa. Sarebbe la prima fiducia posta dal Berlusconi IV. L.D.P.