«Io al Colle? C'è un presidente in carica Ma per il futuro penso a Gianni Letta»

E, dopo aver risposto a una domanda sul prossimo presidente della Repubblica, ha anche affrontato il problema della legge sulle intercettazioni. «Il diritto alla privacy — ha spiegato il presidente del consiglio — è la prima cosa perché tutto il popolo italiano ha diritto, quando alza la cornetta, di non sentirsi intercettato». «Nella nuova legge — ha proseguito — non ci saranno cose straordinarie. Ci saranno multe agli editori che le pubblicano». Il premier ha spiegato come «in Europa le intercettazioni si facciano su organizzazioni criminali e terroristiche e basta. Noi dobbiamo adeguarci a ciò». Il presidente del Consiglio ha detto comunque di essere disponibile a discutere della legge perché «io di natura sono uno che non ha pregiudizi». Al ricevimento, insieme a Giorgio Napolitano e al premier c'erano, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Corte Costituzionale Franco Bile. Mancava invece il presidente della Camera Gianfranco Fini, impegnato a Bologna. Il Presidente della Repubblica, prima di lasciare la Festa ha fatto un giro per i viali per stringere la mano a numerose personalità, fermandosi anche alla Coffee House, dove numerosi invitati sono andati a rendergli omaggio.