Riecco Montezemolo

Nessun commento da parte dei protagonisti sull'incontro che si è svolto, a quanto si è appreso, in un clima di «grande cordialità» tra il Cavaliere, Luca Cordero di Montezemolo ed Emma Marcegaglia, caratterizzato dalla «condivisione» delle analisi sui temi del debito pubblico e dello sviluppo infrastrutturale. Non si sarebbe parlato di ministri, insomma, e Berlusconi (dopo scherzando ha detto: «Mi ha offerto un posto in Fiat») avrebbe confermato l'intenzione di detassare gli straordinari e di riformare i contratti «in un clima di dialogo con i sindacati». Nel Pdl c'è grande ottimismo sul successo di Gianni Alemanno nella corsa alla carica di primo cittadino della capitale ma se l'impresa non dovesse riuscire toccherà a lui occuparsi del Welfare, che in ogni caso sarebbe attribuito ad un esponente di Alleanza nazionale, anche se c'è chi intravede la sagoma di Maurizio Sacconi (Fi). Partito, quello di via della Scrofa, che dovrebbe contare anche sul ministero della Difesa, con Ignazio La Russa e sulle Infrastrutture che incorporano l'Ambiente con Altero Matteoli. Fra gli esponenti di via della Scrofa l'unico ministro donna (senza portafoglio) potrebbe essere Adriana Poli Bortone, agli Affari regionali. Mentre per Giorgia Meloni potrebbe esserci un incarico da vice ministro alle Comunicazioni. Sembra difficile scalzare la new entry forzista Elio Vito come candidato in pole position per il ruolo di ministro della Giustizia. A proposito di deputati, destinato a succedere a Vito alla guida del gruppo unificato del Pdl, il nome di Fabrizio Cicchitto sembra il più quotato, anche se non è da trascurare la resistenza, soprattutto fra i forzisti (non di An, che guiderà il gruppo a palazzo Madama con Maurizio Gasparri), della componente cattolica più vicina a Claudio Scajola. Il quale, però, potrebbe risultare gratificato dal ritorno in sella alle Attività produttive. Un caso a sè stante riguarda il ministero per i Beni culturali. Il portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti, dato in ambienti azzurri per il ministro ideale per la conoscenza delle lingue e essendo romano di adozione e fiorentino di nascita, potrebbe anche non sedere in Consiglio dei ministri, lasciando il posto a Sandro Bondi (che sconta, però, secondo alcuni, una scarsa propensione ai viaggi aerei) a meno che non ricopra l'incarico di ministro per i Rapporti con il Parlamento. C'è, inoltre, il capitolo della rappresentanza femminile. Che apre qualche ferita nel campo berlusconiano, visto che le pretendenti non sono poche. Stefania Prestigiacomo, malgrado le resistenze, potrebbe tornare alle Pari opportunità. Mariastella Gelmini dovrebbe diventare titolare dell'Istruzione. Per Mara Carfagna si profila un ministero senza portafoglio come quello della Famiglia mentre Alessandra Mussolini potrebbe andare allo Sport e politiche giovanili. Sempre chè Berlusconi decida di mantenere in vita questo dicastero. Il leghista Luca Zaia sarà ministro dell'Agricoltura.